Intervento Mastoplastica e Tipi di Seno rifatto

Intervento Mastoplastica e Tipi di Seno rifatto

Si sento spesso dire che “i seni rifatti sono tutti uguali”. Mi stupisco di come ancora possa essere vivo questo luogo comune.
La chirurgia estetica ha dimostrato, soprattutto nel nuovo millennio, la sua capacità di adattarsi sempre più alle esigenze del paziente. E di farlo in modo sempre più naturale e personalizzato.
Così è anche per tutte le chirurgie che si interessano al seno. Per capire meglio quali siano e in che modo riescano a  migliorarlo ti lascerei alla lettura del mio sito: Interventi di chirurgia plastica al seno.
Qui però vorrei parlarti del “seno rifatto per eccellenza”, il risultato dell’Intervento di Mastoplastica Additiva. Capace di ottimizzare tutti tipi di seno che richiedano un incremento di volume.

Il seno

Vediamo come è formata questa parte del corpo.

  • Il suo volume è dato da: ghiandola mammaria e adipe. Che possono essere presenti in percentuale diversa da seno a seno.
  • Il tutto racchiuso dall’involucro cutaneo che, unitamente a una struttura di supporto interna rappresentata dai legamenti di Cooper, ne sostiene il peso.
    • Ecco perché per avere un seno bello e che persista coì a lungo, tra le varie azioni preventive, richiede quella di mantenere l’epidermide nutrita e idratata. Come farlo? Ti dò qualche suggerimento in questo articolo: “Come rallentare l’Invecchiamento della pelle di viso e corpo”.
    • Altro accorgimento essenziale è l’utilizzo del reggiseno come aiuto al sostegno. Anche un seno naturale ha costante bisogno di essere sorretto. Pure di notte, magari con reggiseno  più morbido e comodo. Questo consiglio, diventa ancora più da seguire in caso di un seno aumentato chirurgicamente. Più pesante di uno naturale a parità di volume. Il silicone, infatti, pesa più del grasso. Se ti interessa approfondire il discorso del reggiseno ti consiglio la lettura di:“Reggiseno post mastoplastica, per quanto tempo utilizzarlo?”. Questo articolo parla del post chirurgico, ma le cose dette sono facilmente applicabili anche a un seno naturale.

Vorrei terminare con una curiosità. Quando parliamo di seno, pensiamo sempre e solo a quello femminile. Ma anche gli uomini lo hanno, anche se per loro, vale l’esigenza opposta, averlo il più piccolo possibile tale da mettere in risalto eventualmente un pettorale scolpito. La chirurgia estetica può essere utile in tutti e due i casi. Ti lascio qui alcuni articoli che trattano questo tema:Come diminuire il Seno in un Uomo? I giusti rimedi” e “Petto: Ginecomastia Maschile o Protesi Muscolari?”.

Le sue forme

Possiamo definire Madre Natura in molti modi, ma certamente mai monotona. Nello specifico, sappiamo che raramente vediamo due seni veramente uguali.

  • Le due mammelle differiscono tra loro, nella gran parte dei casi per dettagli non molto rilevanti, poiché tutto il nostro corpo è asimmetrico.
  • Esiste una buona varietà si possibili differenze: volume, forma, direzione, livello, posizione delle areole per citare le più comuni.

Tutte queste differenze rendono ogni donna unica. E l’unicità è un valore molto importante nel campo della bellezza. Anche se negli ultimi anni sembra sia un concetto poco apprezzato e perseguito.
Nell’epoca dei social, il bello è spesso legato ad un unico canone, purtroppo non sempre adatto a tutti i corpi e, ancor peggio, spesso passeggero.
L’intervento di Mastoplastica Additiva può diminuire l’asimmetria insita in ogni seno, ma raramente toglierla del tutto poiché le differenze, molto spesso, non sono solo nelle mammelle ma anche legate anche alla conformazione del torace. Sul tema chirurgia e simmetria, ti propongo la lettura di: “Chirurgia estetica e simmetria: tutto quello che devi sapere!” e “Seno asimmetrico? Scopri le cause di questa imperfezione”.

Diverso seno di partenza, stesso seno rifatto?

Non risponderei certamente in modo affermativo. A oggi l’intervento di Mastoplastica Additiva apre diverse possibilità di intervento per ottenere poi diversi tipi di seno, anche se rifatto.
Rimanendo sul concetto che ogni seno di partenza è unico. E che la chirurgia “ben fatta”, cambia senza stravolgere. Le possibilità di scelta delle diverse variabili che andranno a comporre il nuovo seno permette di farlo rimanere, per così dire, “esclusivo”.

Le variabili di un seno rifatto

Sin dalla prima visita tendo a definire le caratteristiche delle mammelle in esame. Per avere un’idea di come conduco la prima visita, ti consiglio la lettura di: “Intervento Mastoplastica Additiva: come funziona la visita?”.

Le caratteristiche da discutere sono diverse.

  • Una prima scelta è su dove posizionare la protesi. Solitamente questa decisione spetta al chirurgo dopo un’attenta analisi del seno di partenza. A seconda del volume della ghiandola, dell’adipe e del risultato a cui si punta, si hanno due posizioni.
    • Dietro la ghiandola mammaria. Se il seno di partenza ha questa parte ben sviluppata e quindi può da sola, nascondere la protesi.
    • Dietro il muscolo. Nel caso si abbia bisogno di maggiore copertura.
      • Evoluzione di questa tecnica è la dual plane, letteralmente doppio piano. In questo caso si mantiene la parte superiore ben nascosta dal muscolo. Mentre la parte inferiore rimane coperta solamente dal tessuto ghiandolare. Questa è sicuramente la tecnica più usata al momento. Se volessi conoscerla meglio, ti inviterei a leggere: “Mastoplastica additiva, la tecnica Dual Plane per rimodellare il seno”.
  • Altra scelta, la più importante, è delle protesi. Ad oggi ci sono molte marche di protesi. E molte protesi con diverse caratteristiche e dunque diverse prestazioni. La scelta di questo ausilio è forse l’ aspetto che maggiormente influenzerà il risultato. Ma anche  il post operatorio. Le complicanze più comuni sono legate proprio a loro. Una scelta di qualità può addirittura diminuire in modo drastico queste eventualità. Ogni protesi ha infatti almeno tre variabili che la definiscono.
    1. Forma. Classicamente tonda e a goccia. Tuttavia una protesi particolare che ha apportato delle importanti novità è la protesi ergonomica di Motiva. E’ tecnicamente una protesi rotonda. Tuttavia il gel più morbido delle altre le conferisce una qualità aggiuntiva. Quella di contribuire in modo importante alla naturalità dinamica del risultato. Detto diversamente, avere un seno che appare naturale anche durante i vari movimenti del corpo e non solo in posizione verticale e statica (caratteristica, questa, delle protesi a goccia).
      Per saperne di più ti consiglio:“L’evoluzione della protesi ergonomica Motiva”.
    2. Dimensione, che più tecnicamente significa:
      • diametro della base. Importante che sia commisurato all’ampiezza della naturale base del seno.
      • Proiezione. Ovvero quanto  la protesi sporge in avanti.
    3. Superficie della protesi. La quale può essere testurizzata (macro o micro testurizzata), liscia o nanotesturizzata. La prima è caratterizzata dal generare più facilmente una sorta di infiammazione cronica a livello della capsula, dovuta a una interazione più aggressiva col tessuto mammario. La seconda è invece notoria per un alto grado di contrattura capsulare. La nanotesturizzata (solo Motiva la offre, al momento) pare invece essere capace di offrire migliore interazione col tessuto mammario, caratterizzando quindi  un molto ridotto stato infiammatorio a livello della capsula. Ma anche a una minima possibilità di contrattura capsulare. Per questo è considerata, al momento, la protesi più biocompatibile col seno della donna.

Da qui si evince che è proprio dalle varie possibilità con cui si mescolano queste caratteristiche che nascono diversi tipi di seno rifatto.
La corretta scelta della posizione e delle protesi garantisce la naturalezza e l’unicità del risultato.

L’idea quindi che i seni rifatti siano tutti uguali è qualcosa che si rifà a qualche tempo fa, forse. Ma è piuttosto un luogo comune senza reale fondamento.

Non ti piace il tuo seno? Vorresti capire cosa ti offre oggi l’intervento di Mastoplastica Additiva? Leggi il mio libro,: “Mastoplastica Moderna” scoprirai anche le altre chirurgie per migliorare il seno. Oppure vieni nel mio studio, vedremo insieme come trasformare il “poco soddisfacente” lavoro di Madre Natura nel seno dei tuoi sogni.

 

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