Sempre più donne ricorrono alle Mastoplastiche per aumentare, rassodare o ridurre il proprio seno. Lo scopo comune è accrescere la loro autostima mirando ad avere un seno piacevole e, in alcuni casi, anche più gestibile.
Due chirurgie in particolare, Mastoplastica additiva e Mastopessi d’aumento, implicano l’utilizzo delle protesi. Un ausilio esterno capace di dare o compensare il volume mancante.
Oggi il mercato offre molte tipologie di impianti. Non tutti di egual qualità e dunque egual sicurezza e naturalezza del risultato.
Marca, posizione e dimensioni sono tre variabili che, se non ben ponderate, possono portare con loro delle complicanze.
Oggi vorrei parlarti di un fenomeno noto come "rippling" del seno. Vedremo insieme come evitarlo, riconoscerlo e risolverlo.
Se vuoi approfondire le chirurgie al seno e le possibili complicanze, ti consiglierei la lettura del mio best seller: “Mastoplastica Moderna”. L’ho scritto pensando alle mie pazienti e alle loro domande.
Se vuoi invece una lettura più veloce, visita il mio sito, troverai una sessione dedicata a queste chirurgie.
L'effetto rippling al seno e le soluzioni possibili
Il "rippling" del seno, o "pieghe" del seno , può apparire come delle ondulazioni della superficie del seno dove ci sia una protesi.
Non è certamente un inestetismo comune, ma se si presenta può diventare una fonte di disagio sia estetico che psicologico.
Ci sono metodi per prevenirlo e trattarlo. Bastano le giuste scelte.
Cosa causa il Rippling?
Può succedere per diversi motivi:
protesi saline riempite impropriamente (ormai desuete comunque).
Protesi di dimensioni eccessive rispetto alla struttura anatomica che le deve accogliere (errore questo abbastanza comune).
Tipo di adesività della protesi ai tessuti mammari. Più aderiscono ermeticamente e più facilmente poi i tessuti mammari "seguono" la superficie delle protesi in tutte le loro pieghe.
Scarsa copertura tissutale sopra l'impianto. Discorso valido soprattutto con protesi sottoghiandolari, in particolare quando inserite sotto i seni di pazienti molto magre. (inserire una protesi sottoghiandolare è più "semplice" tecnicamente. Lascio a te ulteriori considerazioni a riguardo)
Il posizionamento della protesi è deciso in base alla composizione del seno di partenza. La scelta più comune oggi è la tecnica dual plane. Ovvero, detto in parole forse più comprensibili, retromuscolare in maggioranza e con la loro parte inferiore invece coperta solo dalla ghiandola mammaria. Te la illustro in: Mastoplastica additiva, la tecnica Dual Plane per rimodellare il seno
Un importante calo di peso che può ridurre la componente adiposa del seno e minimizzare la copertura dell’impianto.
Come può il chirurgo aiutarti a prevenire il Rippling?
Fortunatamente, ci sono diverse strategie che il tuo chirurgo può usare per ridurre il rischio di rippling:
Valutare attentamente la quantità di tessuto mammario disponibile.
Posizionare l'impianto sotto i muscoli pettorali per una maggiore copertura. A meno che la paziente non abbia una ghiandola mammaria importante e/o una componente adiposa ben rappresentata.
Scegliere la forma e la dimensione dell'impianto più adatte a te.
Hai ormai capito bene come la scelta delle protesi possa favorire questo inestetismo. Quali sono le migliori oggi per minimizzare rippling, ma anche altri inestetismi?
L'esperienza mi ha portato a non avere molti dubbi: le protesi ergonomiche.
La loro superficie nanotesturizzata permette una adesione al tessuto mammario molto poco aggressiva. Inoltre il buon riempimento della protesi con un gel di silicone molto morbido contribuisce ulteriormente ad evitare la formazione di tali piegature.
Ti parlo con più dettaglio di queste protesi in: L'evoluzione della protesi ergonomica Motiva e Mastoplastica additiva: il ruolo delle protesi ergonomiche
Inoltre sono ottime anche per la prevenzione di una complicanza non così rara: la contrattura capsulare. Contrattura Capsulare delle Protesi: riconoscere i sintomi!
E se il Rippling si manifesta, cosa puoi fare?
Se noti delle increspature dopo l'intervento, non preoccuparti, ci sono soluzioni.
Il consiglio è di rivolgerti al chirurgo che ha eseguito il primo intervento. Che già sa la tua storia clinica e tutti i particolari della prima chirurgia.
Solitamente si procede con una o più delle seguenti startegie:
Mettendo le protesi sotto al muscolo qualora fossero sottoghiandolari.
Sostituendo le protesi esistenti riducendone il volume ( e anche la tasca di alloggiamento, va da sè). Al contrario di quanto abbastanza comunemente si pensi. Una protesi che causi segni di rippling spesso è troppo grande per quel determinato seno .
Creando uno strato di grasso, con la tecnica del Lipofilling, per nascondere l’inestetismo. Tecnica eccellente quando ci sono le giuste condizioni.
Il tuo grasso può essere infatti utilizzato per dare o aggiungere volume. Due articoli in cui ti spiego come: Mastoplastica con grasso corporeo o lipofilling del seno? Pro e contro
Rippling al seno. Bastano le giuste scelte
Il rippling del seno è un inestetismo che puoi facilmente evitare con le giuste scelte.
La prima è certamente affidarti ad un buon chirurgo. Come individuarlo? Te lo suggerisco in: Come scegliere il chirurgo plastico? I 5 fattori da considerare
Saprà certamente consigliarti al meglio. Che poi quello che ti suggerisce non risuoni bene alle tue orecchie perchè magari vorresti una protesi dal volume maggiore... Beh, quello è un altro discorso. Sta poi a te capire cosa vuoi veramente ed eventualmente prenderti i tuoi rischi ulteriori.
Come ormai hai capito, non esagerare col volume delle protesi è il singolo consiglio più significativo da seguire, dovessi dartene solo uno. Se vuoi evitare tale inestetismo, si intende.
Il tuo seno non ti piace? Vieni nel mio studio, valuteremo insieme le scelte più corrette per le tue esigenze.