Dopo quanto si può fumare dopo un'operazione di Mastoplastica?

Dopo quanto si può fumare dopo un'operazione di Mastoplastica?

Non di rado i pazienti che incontro hanno il poco salutare vizio del fumo.

E per la maggior parte di loro, l’idea di smettere, anche per un breve periodo, è quasi al limite del possibile.

Se ci si deve sottoporre ad una chirurgia, però, il fumo rappresenta un pericolo. Andrebbe quindi totalmente eliminato per alcune chirurgie. Almeno limitato per altre.

Qui vorrei focalizzarmi sul binomio fumo e Mastoplastica. E capire quindi dopo quanto si può fumare dopo l’operazione.

Per conoscere a pieno questa chirurgia, ma anche tutte quelle dedicate al seno, ti consiglierei la lettura del mio libro: “Mastoplastica Moderna”.

Mentre per qualche informazione più generica, ti rimanderei al mio sito.

Impatto del fumo sul nostro corpo

Il vizio del fumo è in primis una dipendenza psicologica. E come tale mette l’utente in una condizione di sottomissione.

“Senza” non si può vivere. Ma “con” alla lunga si vive molto peggio, ci dicono i fatti...

La nicotina praticamente ha solo effetti negativi sul nostro corpo. In particolare va a compromettere:

  • il sistema cardiocircolatorio e i vasi sanguigni. Causando, tra le altre, cardiopatia ischemica, ictus, aneurisma aortico, ipertensione arteriosa e insufficienza cardiaca.

  • Il sistema respiratorio. Causando broncopneumopatia cronica ostruttiva ed enfisema polmonare.

  • Tumori, primo tra tutti ai polmoni, ma non solo.

    • Utile sapere che il danno è causato dagli anni di fumo, non solo dal numero delle sigarette giornaliere. Insomma dalla quantità nel tempo. Con la solita variabilità della tolleranza individuale che caratterizza il genere umano di fronte a un determinato stress.

  • Il sistema immunitario viene depresso, facilitando il rischio di infezioni.

  • Il sistema gastro-intestinale. Facilitando l’insorgenza di ulcera gastrica per esempio.

  • Gli "odori" vari poi che accompagnano inevitabilmente i fumatori non sono certo tra i più "appealing".

Parlando in questo articolo di una chirurgia prettamente femminile, aggiungerei che:

  • aumenta in modo esponenziale i problemi del concepimento e mette a serio rischio il feto.

In ultimo, il monossido di carbonio creato dalla combustione della sigaretta:

  • toglie ossigeno al nostro sangue portando un conseguente danneggiamento dei tessuti.

    • Il più visibile, non certo l’unico, la pelle. Il colorito si spegne e le rughe compaiono con maggiore facilità.

    • Le rughe più caratteristiche sono dette “codice a barre”. Attorniano le labbra e sono create dalla continua contrazione dell’area intorno alla bocca durante la suzione.

A fronte di tutte queste possibili conseguenze negative, non si evince alcun vero “pro”.

Chi fuma dice che il fumare li rilassa. E dal punto di vita medico, in realtà, non si può affermare il contrario. La nicotina, infatti è una sostanza psicoattiva, capace di stimolare i centri del piacere.

  • Agisce su alcuni specifici recettori cerebrali e provoca il rilascio di dopamina, l’ormone cosiddetto del "buonumore".

  • Quando si aspira si fa un respiro diaframmatico, quindi molto profondo. Simile a quello usato in pratiche anti stress o nello yoga.

Inutile aggiungere che esistono tanti altri modi per rilassarsi, ben più salutari.

Fumo e chirurgia

Detto tutto questo, non ti sarà difficile capire che non può che essere un intralcio alla guarigione dopo un intervento. Inoltre potrebbe anche determinare un rischio anestesiologico maggiore prima della chirurgia.

Riferendoci allora alla chirurgia, il fumo:

  • limita l’afflusso di sangue nei tessuti arrivando a provocarne “la morte” detta necrosi tissutale.

    • L’effetto vasocostrittore fa diminuire l’apporto di ossigeno, che dovrebbe essere ben presente nel sangue arterioso per mantenere i tessuti ossigenati. Oltre a questo c'è l'effetto del monossido di carbonio di cui sopra.

  • Mina la funzionalità del sistema respiratorio. Credo sia cosa chiara a tutti.

    • Alcune difficoltà nella respirazione possono presentarsi sia nel caso di una chirurgia in sedazione profonda con anestesia locale che in anestesia generale.

  • Facilita la coagulazione sanguigna contribuendo al potenziale intasamento di piccoli vasi e capillari. Questione rilevante in caso di chirurgie lunghe con mobilità post-operatoria limitata.

  • Ostacola una corretta e sana cicatrizzazione. E ne allunga i tempi.

    • Aspetto ancora più importante nelle Mastoplastiche con incisioni multiple e più lunghe: la riduttiva e la Mastopessi.

  • Aumenta il rischio di infezioni. Non è il massimo essersi sottoposti con successo a un intervento e poi dopo 3,4 o 6 settimane vedere una cicatrice, che pareva ormai guarita, infettarsi. Quando questo succede è prevalentemente nei fumatori. Che magari hanno anche carenze nutrizionali importanti in aggiunta (combinazione non certo rara).

Inoltre i fumatori hanno in media bisogno del:

  • 33% in più di anestesia durante l’operazione. Che scende al 20% nei fumatori passivi.

Mastoplastica e chirurgia

Nell’introduzione abbiamo diviso le chirurgie in due gruppi.

  1. Chirurgie dove è necessario sospendere il fumo. Sono solitamente quelle chirurgie in cui ci sono incisioni lunghe e scollamento dei tessuti a creare lembi tissutali ampi:

    • Obbligo assoluti nel caso di Facelift, Addominoplastica e Mastoplastiche riduttive di grossa portata.

    • Lo stop dovrebbe avvenire almeno 6-8 settimane prima e altrettanto dopo. Il consiglio in realtà è di smettere del tutto dopo, va da sè.

  2. Chirurgie che permettono di "mantenere" il vizio. Anche se con il suggerimento di diminuire nel periodo prima e dopo l'intervento è da seguire. Parliamo di chirurgie, come la Mastoplastica additiva.Ti spiego subito il perchè.

Chi si opera di Mastoplastica incorre in tutti i rischi e le difficoltà di guarigione visti sopra. Ma:

  • le incisioni hanno lunghezza variabile, a seconda della finalità. Sono in generale corte, soprattutto nella Mastoplastica additiva.

    • Possono essere posizionate in diversi punti: ascella, attorno al capezzolo o nel solco inframammario. Nella Mastoplastica riduttiva e Mastopessi ci sarà invece anche una componente verticale e attorno all'areola.

    • Con le protesi molto morbide che utilizzo e grazie all'aiuto di una speciale sacca di inserimento a forma di imbuto, l’incisione è di soli 2,5- 3 cm. Sei curiosa di sapere quali protesi permettono di essere inserite in così poco spazio? Te ne parlo in: “L’evoluzione della protesi ergonomica Motiva”.

    • Incisioni vorrà dire poi cicatrice. Vuoi approfondire l’argomento con riferimento alle le chirurgie al seno? Ti lascio questa interessante lettura: “Cicatrici del seno rifatto: ecco tutta le verità!”.

  • I tessuti vengono incisi, ma non scollati. Si limita quindi il problema dell’ossigenazione carente dei tessuti.

    • Nella Mastoplastica additiva e nella Mastopessi d’aumento viene creata una tasca che conterrà la protesi. Sotto la ghiandola oppure sotto il muscolo grande pettorale. Una variante di quest'ultima tipologia di tasca è la Dual plane. Te la spiego qui: “Mastoplastica additiva, la tecnica Dual Plane per rimodellare il seno”.

    • Nella Mastopessi e nella Mastoplastica riduttiva si fa certamente un lavoro più invasivo. Ridurre in modo significativo in questo caso è fortemente consigliato. E diventa un obbligo, come dicevo sopra, in caso di Mastoplastiche riduttive di grossa portata.

In ultimo il fumo può causare anche un altro fastidioso pericolo: la tosse. Tossire con il petto traumatizzato può creare non poco dolore, soprattutto nei primi giorni.

Si può dunque fumare dopo una Matoplastica? Sì, coscienti però di rendere più difficoltosa la guarigione.

Sei fumatrice e vorresti migliorare il tuo seno? Non desistere è possibile. Vieni nel mio studio e ne parleremo.

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