E’ cosa ben nota, si tende a volere quello che non si ha.
Ecco quindi che una donna con un seno naturalmente florido sovente desidera ridurlo, arrivata ad un certo punto della vita.
Al contrario, chi ha un petto piatto, presenta una silhouette che ha poco di femminile. Pertanto il desiderio di modificala è spesso molto forte. E lo si può fare con l’uso di apposite protesi di silicone. L’intervento ha il nome di mastoplastica additiva che può essere sottomuscolare o sottoghiandolare, a seconda di dove è posizionata la protesi. Tra altre cose, tale posizione ne varia anche il tempo di recupero, comunemente pensato essere più lungo nel caso della mastopalstica additiva sottomuscolare. Vediamo se è vero.
Mastoplastica additiva sottoghiandolare
E’ caratterizzata dal confezionamento chirurgico di una tasca protesica che è posizionata sotto la ghiandola mammaria, ma sopra il muscolo grande pettorale.
Trova la sua indicazione nelle seguenti situazioni:
- La paziente desidera un aumento moderato del volume del seno e quindi è richiesta solo una piccola protesi.
- Ci si trova di fronte ad un seno con una componente adiposa ben rappresentata.
- Si ha già una misura di seno da una seconda in su.
Mastoplastica additiva sottomuscolare
In questo caso lo spazio per la protesi è creato sotto il muscolo grande pettorale.
Le indicazioni sono in un certo senso opposte a quelle che inducono ad eseguire una mastoplastica additiva sottoghiandolare.
Eccole:
- Paziente con una quantità di tessuto adiposo molto limitato. In altre parole una paziente molto magra.
- Si parte generalmente da una prima o da una seconda.
- Desiderio di aumentare il volume del seno in modo importante. Infatti è necessario recrutare quanto più tessuto naturale della paziente da avere sopra la protesi affinchè questa non si veda.
- Come correzione di una contrattura capsulare da mastoplastica additiva sottoghiandolare
Una variante particolare di mastoplastica additiva sottomuscolare è la mastoplastica additiva Dual Plane. Sicuramente la più innovativa, per approfondirla ti consiglio:“Mastoplastica additiva, la tecnica Dual Plane per rimodellare il seno”
Tecnicamente la tasca è sottomuscolare ma parte più bassa del muscolo viene parzialmente separata dalla ghiandola in modo da poter migrare più in alto. Il risultato è che la protesi si trova coperta dal muscolo per il 60-80% del suo volume. Tuttavia nella sua parte inferiore, non essendoci più il muscolo che è migrato superiormente, la copertura è solamente fatta dalla ghiandola mammaria. Per capirci ancora meglio, la parte maggiore della protesi è sotto il muscolo. La parte inferiore (e minore) è solamente sotto la ghiandola.
Per integrare quanto letto finora ti propongo anche: “Aumento del seno: le cose da sapere”.
I tempi di recupero della mastoplastica additiva
Vengo dunque al tema principale di questo articolo.
E’ necessario fare un discorso diverso a seconda di quale intervento stiamo parlando.
- Nel trattare la mastoplastica additiva sottoghiandolare bisogna dire che il coinvolgimento anatomico è di minor portata.
Come visto si colloca la protesi sopra il muscolo e quindi si crea uno stress tensivo solamente sulla ghiandola e l’involucro fascio-cutaneo.
- I tempi di recupero della mastoplastica additiva sottomuscolare sono invece influenzati dal fatto che anche il muscolo è coinvolto. Esso viene quindi alzato e messo in tensione dal volume della protesi. E poiché esso ha una fondamentale funzione nei movimenti delle braccia, ne consegue che qualche attenzione in più debba essere presa.
Mastoplastica additiva sottoghiandolare, ecco cosa avviene dopo l’intervento.
- In questo caso si tende ad avere un ritorno alla mobilità delle braccia più rapido, già dai primi giorni.
- Il dolore tende ad essere più circoscritto poiché non vengono disturbati i nervi che vanno al muscolo.
- La limitazione principale nei primi giorni è principalmente nell’eseguire dei movimenti ampi delle braccia che potrebbero creare una tensione eccessiva sulla ferita in fase di cicatrizzazione.
- Le mie raccomandazioni per un ritorno alle normali attività quotidiane sono le seguenti:
- Lavoro d’ufficio: 1 settimana
- Guidare l’auto: 1 settimana.
- Lavori più impegnativi fisicamente : da 2 a 4 settimane.
- Sport : 1 mese.
I tempi di recupero della mastoplastica additiva sottomuscolare
- Il discorso cambia a causa del coinvolgimento del muscolo grande pettorale, il quale ha una sua funzione e ricca innervazione.
- Pertanto oltre ai movimenti ampi sopra descritti, bisogna porre più attenzione anche ad evitare contrazioni muscolari intense e, soprattutto, brusche. Questo nelle prime settimane.
- Anche se questa è una questione altamente soggettiva (la variabilità è veramente ampia), in media sembra esserci una dolenzia postoperatoria leggermente maggiore nella mastoplastica additiva sottomuscolare.
- Ecco le mie raccomandazioni:
- Lavoro d’ufficio: 1 settimana.
- Guidare l’auto: 10-14 giorni.
- Lavori più impegnativi fisicamente : da 2 a 6 settimane.
- Sport : 6 settimane.
Conclusioni
- Il tempo di recupero della mastoplastica additiva sottomuscolare è un poco più lento.
- Questo è principalmente dovuto al coinvolgimento del muscolo grande pettorale che apporta più limitazioni al movimento delle braccia.
- Il muscolo poi ha una sua innervazione che potrebbe venire in parte toccata dall’atto chirurgico. Questo può creare una dolenzia aggiuntiva nei primi giorni post operatori. Nella mia esperienza non è comunque una fattore costante, presente in tutti i pazienti.
- In ogni caso la teorica differenza è limitata ai primi giorni solamente. Pertanto il mio consiglio è non scegliere mai dove avere la protesi solo sulla base dell’eventuale tempo di recupero nei primi giorni. Essendo un aspetto senza influenza alcuna sulla buona riuscita dell’intervento nel tempo.
Se dovessi avere ancora dei dubbi su cosa ti può aspettare nel post operatorio, ti consiglio:“Mastoplastica Addittiva, quello che devi sapere sul post operazione”.Se invece volessi maggiori informazioni sulla mastoplastica additiva in generale, puoi leggere: “Scopri l’intervento di Mastoplastica Additiva ora!”
Per approfondire in modo più personalizzato o se volessi affrontare altri argomenti correlati non esitare a contattarmi.