La chirurgia estetica e le “leggende metropolitane” sono un binomio vincente.
Una delle più diffuse ha come protagoniste l’intervento di rinoplastica (e rinosettoplastica) ed i tamponi. Oppure, per meglio dire, lo stamponamento. Vale a dire la loro estrazione dopo la chirurgia, la quale è creduta essere dolorosissima.
Ma è così fastidioso levare i tamponi? E ancora, sono davvero necessari o può esistere la rinoplastica senza tamponi? Vediamolo insieme.
I tamponi in chirurgia, cosa sono?
Per tamponi intendiamo un materiale che vada a riempire una cavità in cui è stato eseguito un intervento.
In generale le funzioni principali sono quelle di:
- ridurre la possibilità che avvengano sanguinamenti o raccolte di fluidi.
- Ridurre il gonfiore dei tessuti traumatizzati all’interno di una cavità cavità.
- Contribuire a fermare un sanguinamento in atto.
Tamponi e Rinoplastica
Similmente a quanto appena detto in generale, quando usati nell’intervento di rinoplastica, la loro funzione è quella di:
- favorire l’accollamento della mucose alle strutture portanti (ossa e cartilagini), riducendone il gonfiore.
- Fermare un sanguinamento o impedire che questo avvenga nel post operatorio.
In rinoplastica i tamponi oggi sono ancora molto usati, per lo più nella chirurgia funzionale, un po’ meno in quella estetica che talvolta tende a farne a meno.
I tipi di tamponi più usati oggi in rinoplastica sono:
- “Merocel”: ovvero una sorta di spugna che si gonfia una volta inserito nelle due narici permettento una buona compressione interna.
- Garze impregnate con sostanze oleose (tipicamente la vaselina) che impediscono l’aderenza del tampone alle mucose rendendo più agevole e non dolorosa la rimozione.
Ciò che fa poi la differenza è la tempistica di rimozione. Solitamente, quando utilizzati, sono tolti entro le 24 ore.
In questo modo le mucose nasali non hanno possibilità di aderirvi rendendo lo stamponamento meno difficoltoso. Se tenuti oltre i tamponi si attaccano con più facilita alle mucose. L’esperienza della loro rimozione è in questi casi meno piacevole.
Le alternative
Valide varianti dei tamponi sono:
- suture interne con punti riassorbibili. Hanno senso solo nel caso di una settoplastica, permettendo una buona adesione della mucosa al setto.
- Con la stessa funzione dei tamponi.
Da aggiungere che un passo avanti è stato fatto nelle tecniche di esecuzione della chirurgia al naso. La quali sono caratterizzate oggi da un minor trauma nell’eseguire le fratture ossee. Nonchè da una minore aggressività nel lesionare le mucose interne.
Ma allora… Rinoplastica con o senza tamponi?
Si può dire che che l’incubo dei tamponi, o meglio dello stamponamento, è legato principalmente a due fattori, come già accennato sopra:
- durata della permanenza del tampone in sito;
- tipo di tampone.
Infatti, perchè lo stamponamento possa essere indolore, è necessario che non si crei una adesione tra le mucose interne al naso ed il tampone stesso.
- Quindi, come prima cosa, il tampone deve essere di materiale che renda difficoltosa qualsiasi aderenza. Al momento le garze impregnate con soluzioni oleose sono la migliore soluzione.
- E però se poi queste venissero lasciate in loco per tanto tempo, tenderebbero a seccare e perdere la loro peculiarità di evitare le adesioni. Ecco che la rimozione del tampone entro 24 ore risulta essere fortemente consigliata per essere efficace.
Cambiando totalmente registro e vedendo questo intervento da tutt’altra ottica, si potrebbe anche dire che la medicina estetica oggi propone un’altra soluzione di rinoplastica senza i tamponi: quella non chirurgica o rinofiller: “Scopri la rinoplastica non chirurgica, grazie al filler per il naso”.
Personale approccio all’uso dei tamponi
- Oggi la rinoplastica senza tamponi può certamente essere una realtà.
- Nel caso di una rinoplastica semplice oppure di una rinoplastica solamente della punta del naso i tamponi non sono strettamente necessari. Quindi si possono tranquillamente evitare.
- In questi contesti limito il loro utilizzo solo quando noto una forte tendenza a sanguinare del paziente durante l’intervento di rinoplastica. E normalmente è una minoranza di essi. Pertanto è questa una decisione che tendo a prendere in sala operatoria.
- Uso invece con più frequenza il tampone quando eseguo una rinosettoplastica funzionale, non tanto per la settoplastica in sè (per la quale sarebbero anche evitabili), in quanto spesso si lavora anche sui turbinati i quali tendono più facilmente a sanguinare ed a rilasciare secrezioni. Sempre però per non più di 24 ore.
In conclusione, eviterei certamente di vedere i tamponi come un problema nella chirurgia estetica del naso. Sia che essi vengano utilizzati oppure no.
Se vuoi approfondire la chirurgia che mira ad un miglioramento estetico del naso, anche senza tamponi, “Scopri tutto sulla Rinoplastica”.
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