Rinoplastica: anestesia locale o generale? Ecco i casi

Rinoplastica: anestesia locale o generale? Ecco i casi

I pazienti che incontro ogni giorno sono molti. Quasi tutti hanno delle paure rispetto all’intervento. E la cosa si può dire normale, è “un salto nel vuoto” per i più.

Una delle più diffuse riguarda l’anestesia. Ovvero l’inevitabile “addormentamento” del paziente in sala chirurgica.

Oggi vorrei parlarti di questa fase per quanto riguarda la chirurgia estetica più eseguita: la Rinoplastica. Per avere un’idea di massima su tale intervento ti consiglio la lettura del mio sito. Troverai una sessione dedicata.

Se invece ti interessa approfondire la “questione”, cosa di meglio del mio libro: “Rinoplastica Proporzionata”. L’ho scritto proprio pensando a chi fosse in procinto di sottoporsi all’intervento. In modo semplice ed esaustivo, passando in rassegna tutti i passaggi e possibili situazioni in cui potrebbe trovarsi l’ipotetico paziente. Lo puoi scaricare gratuitamente dal mio sito.

Vediamo qui come gestire l’anestesia per la Rinoplastica: meglio sedazione con anestesia locale o anestesia generale?

La Rinoplastica

Come detto poc’anzi risulta essere la più eseguita al mondo, riguarda sia gli uomini che le donne. Anche se con qualche differenza. Quale? Te la spiego qui: “Intervento di Rinoplastica per Uomo e Donna a confronto”.

Ma anche quella su cui “girano” più luoghi comuni, che purtroppo abbondano in tutta la chirurgia estetica. Uno fra i più diffusi? Quello che sostiene che il naso cresca per tutta la vita. Non è così, anche se potrebbe sembrare. E’ invece indubbio che cambi, tuttavia. Come il resto del corpo. Te ne parlo in: “Il naso cresce tutta la vita? La verità”. Ne aggiungerei solo un altro, ancor più difficile da sfatare: la Rinoplastica è dolorosissima, soprattutto a causa dei tamponi. No, al contrario è tra le chirurgie meno dolorose. Ti racconto perchè in:“È doloroso l’intervento di Rinoplastica?”.

  • Il dolore è irrilevante. Prevalgono decisamente invece i lividi e gonfiore attorno agli occhi, dovuti principalmente  al trauma delle fratture nasali e alla conseguente lesione dei vasi sanguigni, presenti in buona quantità nell’area perioculare. Inestetismi che comunque svaniranno in una/due settimane. Altra cosa è rappresentata invece dal più duraturo edema nasale, ovvero il gonfiore post chirurgia del naso stesso. Definibile come una sorta di ispessimento e indurimento dello strato cutaneo. Quindi non necessariamente percepibile da chi ci osserva. Come gestirlo? Leggi qui: “Come sgonfiare il naso dopo un intervento di Rinoplastica?”.
  • Mentre i tamponi, usati solo se necessari, vengono tolti entro le 24 ore, e senza alcuna dolenzia. Approfondisco il tema in: “La paura dell’intervento di Rinoplastica: con o senza tamponi?”.

Quindi di facile gestione per il paziente. Ma molto complessa per il chirurgo che si trova a lavorare in un’area molto piccola e dunque con margine d’errore minimo. Per questo la scelta di questa figura è essenziale, anche perchè sarà lei a dirigere l’equipe chirurgica.

Tra i ruoli più importanti di questo team c’è sicuramente quello dell’anestesista, colui/colei che addormenta il paziente, ma anche che monitora le sue funzioni vitali per tutto il tempo chirurgico, sino al completo risveglio.

Se ti interessa avere una carrellata delle attuali  soluzioni a un naso esteticamente non piacevole puoi leggere: “Interventi Chirurgici al Naso: il punto della situazione”. Mentre per capire di più cosa si dovrebbe intendere con “naso perfetto”, eccoti: “Nasi Rifatti Naturali: i segreti della Rinoplastica eseguita bene”

Rinoplastica: Anestesia generale o Sedazione?

La risposta è: entrambe. La Rinoplastica non richiedendo un tempo chirurgico lungo può essere gestita sia in sedazione profonda con anestesia locale sia in anestesia generale. Per quel che mi riguarda, invece, un “no secco” alla cosiddetta sedazione “vigile” o superficiale, che vorrebbe dire operare quasi solo in anestesia locale. L’essere in qualche modo coscienti e percepire di essere operati al naso non penso rappresenti un “esperienza” di valore da proporre al paziente.

Anestesia generale

Forse, anzi certamente, la più temuta. Probabilmente perchè vittima a sua volta di “leggende” e “voci di corridoio”. O forse perchè poco conosciuta nella sua reale entità. Ecco perchè ti vorrei subito consigliare la lettura di: “Come superare la paura dell’anestesia totale”. 

Ma vediamo brevemente in cosa consiste.

  • Si adatta a tutti i tipi di chirurgia. Ma risulta la scelta quasi obbligata solo se l’intervento fosse molto invasivo e di lunga durata. Per altre chirurgie, coma la Rinoplastica, l’anestesia generale è solo una delle possibilità.
  • E’ uno stato di “coma” farmacologico indotto dall’anestesista. Ovviamente temporaneo e reversibile.
  • Prevede tre fasi: induzione, mantenimento e risveglio.
  • Sono pure tre gli effetti ricercati dai farmaci usati: ipnosi, analgesia e rilassamento muscolare.
    • Essi  possono essere sia inalatori, ovvero che agiscono dopo essere stati introdotti nelle vie respiratorie. Ci sono poi quelli somministrati per via endovenosa, ovvero iniettati direttamente nel circolo sanguigno.
    • Molto temuta è l’intubazione necessaria per permettere la respirazione. Tuttavia il paziente viene intubato da “dormiente”, quindi non si accorge di nulla. Al più alcuni riportano un fastidio alla gola dopo il risveglio, ma la cosa si risolve in pochi giorni. A chi avesse paura di questo momento, serve ricordare che esso rappresenta la modalità di controllo delle funzioni respiratorie più efficace che la medicina possa offrire.
  • Le funzioni vitali vengono continuamente monitorate dall’anestesista stesso durante tutto l’intervento.
  • Il risveglio può avvenire in due modi: eliminazione metabolica spontanea dei farmaci  oppure, più rapidamente, con la somministrazione di farmaci  antidoti o antagonisti.

Sedazione

La sedazione è talvolta percepita dal paziente  come più sicura. O comunque tende a “intimorire” meno. Forse perchè il paziente mantiene attive le proprie funzioni vitali, non delegandole a macchinari.

Essa rappresenta uno stato di rilassamento del paziente che può presentare vari gradi di profondità e livelli di coscienza. In genere per la Rinoplastica si opta, come menzionato sopra, per una sedazione profonda. In altre parole, similmente alla anestesia generale, il paziente non ha alcuna coscienza nè successivo ricordo, di quanto avvenga in sala operatoria.  Grossolanamente possiamo dividerla in due categorie:

  • Sedazione cosciente o vigile. Il paziente rimane abbastanza collaborativo. Sono mantenuti i riflessi protettivi delle vie aeree e la funzione respiratoria.
    • Viene ottenuta somministrando farmaci appartenenti alla classe delle benzodiazepine. Che hanno anche l’importante funzione di ridurre l’eventuale stato stato ansioso correlato all’evento.
    • Deve essere accompagnata necessariamente da una anestesia locale dell’area operata in modo da non percepire alcun dolore.
    • Viene utilizzata solo per piccoli interventi o esami diagnostici particolarmente invasivi. Mai (per quel che mi riguarda) per la Rinoplastica.
  • Sedazione profonda. Il paziente non è reattivo, ma controlla autonomamente le funzioni vitali. Possiamo dire che è uno stato simile al sonno profondo notturno.
    • Come nella versione “light” appena esposta, la concomitante anestesia locale è necessaria.
    • I farmaci somministrati vengono finemente modulati dall’anestesista per coprire tutto il tempo chirurgico.  Mentre l’area anestetizzata localmente può rimanere poco sensibile anche per varie ore, a seconda dell’anestetico locale utilizzato. Il che permette un risveglio con dolenzia minima o nulla. A differenza di quello che può avvenire invece con l’anestesia generale, a meno che quest’ultima venga “complementata” da un’ anestesia locale iniettata dal chirurgo nell’area operata prima del risveglio.
    • Ormai lo hai ben compreso, quando la si usa per eseguire la rinoplastica, si preferisce tale grado di sedazione.

E’ importante che tu sappia che, per quella che è la percezione del paziente e la sua “esperienza” in sala operatoria,  non esiste una reale differenza fra anestesia generale e sedazione profonda. Gli effetti di entrambe scemano in poche ore, rendendole ben compatibili con una chirurgia eseguita in regime di  Day Hospital, se si optasse per questa possibilità. Come è spesso il caso della Rinoplastica.

Se però la paura dell’anestesia, qualsiasi essa sia, rappresenta un blocco mentale assoluto che ti impedisce di migliorare la tua immagine allo specchio, ho una buona notizia per te. Esiste infatti una soluzione non chirurgica di Medicina Estetica, pur non adattabile a ogni naso: il Rinofiller. Te ne parlo in: “Come rifarsi il naso con il filler?”.

Se hai altre paure o timori che ti allontanano dalla realizzazione del tuo naso “perfetto”, contattami, ti aiuterò a capire meglio questa chirurgia. In fondo, si tende ad avere paura più di ciò che non si conosce.

 

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