Quanto pesano le protesi al seno?

La chirurgia estetica, o quantomeno una idea riferibile a essa, ha origini molto lontane nel tempo. Già si parlava di miglioramento estetico migliaia di anni prima della nascita di Cristo. Parliamo ovviamente di interventi rudimentali e con esiti tendenzialmente nefasti. Ma ciò ci fa capire come sia insita nell’uomo la volontà di migliorarsi o di evolvere nel suo essere.

Ciò che ha rappresentato, e a tutt’oggi rappresenta, l’evoluzione di questa disciplina sono tanto le conoscenze mediche, quanto l’introduzione e il miglioramento continuo degli ausili. Intendo materiali, macchinari, protesi, strumenti…insomma tutto ciò che permette al chirurgo di attuare il cambiamento in modo sempre meno invasivo, doloroso e artefatto.

Uno dei prodotti maggiormente utilizzati oggi è la protesi mammaria. Nonostante ciò sono poche le pazienti che si informano veramente su di essa. Intendo, andando oltre alle dimensioni volumetriche. Per esempio, c’è una variabile strettamente legata a quest’ultima, ma che nessuno considera: il peso.

Vediamo quindi quanto pesa una protesi al seno e come ciò possa influenzare le Mastoplastiche.

Le protesi ieri e oggi

Per quel che concerne gli impianti mammari, inizialmente il risultato era tutt’altro che garantito, l’uso di materiali e di strumentazioni sperimentali portarono non poche vittime.

  • I primi materiali sperimentati furono tutto meno che ininvasivi, biocompatibili ed esteticamente naturali. Si provò ad aumentare il volume delle mammelle con avorio, vetro e poliestere, tra gli altri.
  • Solo negli anni ’60 del secolo scorso si arrivò alle “nonne” delle moderne protesi grazie a due medici statunitensi: Frank Gerow e Thomas Cronin.

Da lì ci si è poi evoluti nelle attuali protesi moderne. Ma il perfezionamento è stato lungo e macchinoso, tant’è che si possono contare sei generazioni di protesi. E ovviamente altre ce ne saranno andando avanti.

Nient’altro che un susseguirsi di tentativi e migliorie, a volte con un occhio più al risultato che al paziente. Attualmente la protesi che rappresenta concettualmente il momento più avanzato di questa ricerca è rappresentato dalla casa produttrice Motiva.

  • Al centro c’è la donna. Si vuole poter dare uno strumento con cui acquisire sicurezza ed autostima.
  • Deve integrarsi nel corpo della donna, quasi scomparire in esso.
  • Deve apportare un risultato naturale, duraturo e con il minor rischio di complicanze possibili. Su questo concetto ti invito a leggere: “Protesi al seno: le migliori marche per risultati naturali”.

Non faccio mistero di come abbia sin da subito apprezzato queste protesi. In particolar modo nella loro variante Ergonomix. Anche per come mette la ricerca al centro del proprio prodotto. Ti lascio qualche articolo per aiutarti a capire il perchè della mia scelta.

Il “peso” delle protesi

Questi ausili hanno avuto in primis un “peso” sociale importante.

  • Permettendo alle donne di migliorarsi, di sentirsi più femminili, di sentirsi più donne, e di poterlo fare anche se Madre Natura le ha ostacolate con:
    • mammelle piccole o inesistenti per nascita,
    • mammelle rovinate. La vita di una donna, infatti presenta diversi passaggi in cui il seno è protagonista, spesso a suo discapito. Sviluppo fisico, gravidanze e menopausa quelle più comuni. Ma anche sbalzi di peso o traumi.
  • Offrendo la capacità di cambiare la vita di chi le porta. Un bel seno è solo la parte estetica di un miglioramento più generale. Che parte principalmente da un disagio psicologico, talvolta invalidante.

Per avere una panoramica su come oggi la chirurgia possa aiutare una donna a migliorare il proprio seno e dunque la propria vita:“Rassodamento del Seno con la Chirurgia Estetica”

Ma c’è un altro “peso” che va considerato, quello “sulla bilancia”.

Quanto invece pesa effettivamente una protesi al seno?

  • Le dimensioni delle protesi si misurano solitamente in centimetri cubi, che possono essere considerati, approssimando un poco, come grammi in una proporzione 1:1.
  • Parliamo di un minimo di 150 grammi (o cc), per un aumento di circa una taglia, sino a 700 grammi e ancor più.

Ma perchè sono importanti i grammi? Semplice, come per ogni oggetto, maggiori sono le dimensioni, maggiore sarà il peso. E questo va saputo valutare, gestire e mantenere affinchè il risultato sia “sostenibile” nel tempo.

  • In natura la mammella femminile è composta da ghiandola mammaria e adipe, a dare volume.  In un seno rifatto, si sostituisce o aggiunge la protesi. E’ bene sapere che a parità di taglia, il secondo peserà più del primo poichè il silicone ha un peso specifico superiore al grasso e al tessuto ghiandolare mammario. In entrambi i casi, che ci sia o meno la protesi, sarà la sola pelle a sostenerne il peso.
  • A questo riguardo menzionerei anche il fatto che molti chirurghi offrono la possibilità di ingrandire il seno utilizzando il solo grasso autologo, mantenendolo quindi  più leggero rispetto a uno stesso aumento ottenuto invece con la protesi. Tecnica che però presenta varie limitazioni. Te lo spiego nell’articolo:“Mastoplastica con grasso corporeo o lipofilling del seno? Pro e contro”.

Il peso è pertanto un fattore importante. Un seno florido è un “impegno”, soprattutto a livello fisico. E lo dimostra il fatto che molte donne con seni abbondanti/pesanti per natura si rivolgano al chirurgo per ridimensionarli. E non solo per motivi estetici, ma soprattutto per contrastare una serie di disagi sia psicologici che, forse ancor più, fisici. Per capire come un seno abbondante possa essere “una condanna”:“Mastoplastica Riduttiva per la salute di un seno troppo grande”.

Come gestire il peso della protesi?

Le protesi sono quindi sostenute solo dalla pelle. Per quanto elastica e tonica, da sola non può mantenerne il peso nel tempo e va quindi aiutata per evitare che si rovini. Lo si deve fare con un seno naturale, anche piccolo. Ancor di più quando le mammelle sono appesantite da una protesi.

Cosa fare per evitare di rovinare il lavoro fatto? Semplice, sostenerle.

  • La scelta di una protesi deve essere ponderata con cura e fatta solo in base ad una serie di considerazioni, nonchè dopo una visita completa. Sebbene sia il sogno della paziente da esaudire, il chirurgo deve essere capace di indirizzarne la scelta affinchè da sogno non si passi a incubo. Magari un seno che inizialmente pare perfetto, ma che in breve può cedere sotto il suo stesso peso.
  • La scelta del peso della protesi è ancor più importante quando bisogna correggere non solo una mancanza di volume, ma anche un’eccessiva lassità cutanea. Parliamo di seni più tipicamente post dimagrimento o gravidanza.
    • In questo caso, per il sostegno del seno, non si può più contare sulla cute, ormai indebolita irreversibilmente dagli stress subiti, ma solo su un ausilio esterno di sostegno (reggiseno).
    • Quando la situazione di partenza è già sfavorevole la cosa migliore è ottimizzare il volume rimasto e, all’occorrenza, affiancargli una piccola protesi a completare il risultato. Ottenendo così un buon risultato, ma evitando di stressare la mammella. E’ ciò che succede quando si esegue la Mastopessi. Puoi approfondire la chirurgia e le sue varianti in: “Mastopessi con protesi o senza protesi? I pro e i contro”.

In conclusione, non esiste una risposta univoca alla domanda:”quanto pesa una protesi al seno? “. Dipende dalla dimensione della protesi scelta. Tuttavia esiste una certezza: un seno rifatto, per un dato volume, pesa più di uno naturale. Basta però dare lui un buon supporto costante e il risultato permarrà nel tempo.

Se hai ancora dubbi sulle protesi, o più in generale sulla Mastoplastica, ti consiglio la lettura del mio libro: “Mastoplastica moderna”. Potrai trovare una semplice risposta ad ogni quesito inerente alle chirurgie del seno. Scaricalo gratuitamente qui.


Se invece preferisci un aiuto per capire come valorizzare al massimo il tuo seno, contattami.

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