Spesso mi trovo dinnanzi a pazienti molto decisi sulla chirurgia, entusiasti del risultato concordato, ma che non riescono ad andare oltre. La causa? La paura dell’anestesia totale o generale.
Se per molti l’anestesia è l’ “inizio di un sogno”. Di fatto è il primo e inevitabile passo per raggiungere il risultato chirurgico. Per molti altri è un ostacolo mentalmente insuperabile.
Ma cerchiamo di capire qualcosa di più sull’anestesia negli interventi di chirurgia in generale e in quella estetica in particolare.
L’anestesia e l’anestesista
Per diventare anestesista un medico deve completare la specializzazione in anestesia e rianimazione. L’anestesista quindi, oltre che lavorare in sala operatoria insieme al chirurgo, si occupa anche di:
- terapia del dolore,
- tecniche di rianimazione,
- procedure di terapia intensiva
L’anestesia totale è quella procedura medica secondo cui le funzionalità cardio-respiratorie sono strettamente monitorate e mantenute dall’anestesista aiutato dagli appositi macchinari anestesiologici. Perchè ciò avvenga è necessaria l’intubazione.
I farmaci usati, infatti, oltre a togliere qualsiasi percezione del dolore, abbattono anche la funzionalità respiratoria che quindi deve essere poi mantenuta meccanicamente. Da qui la necessità dell’ intubazione.
L’anestesia e il volo; l’anestesista ed il pilota
L’anestesia è spesso paragonata ad un volo in aereo. E in tale similitudine l’anestesista ricopre il ruolo di pilota.
In entrambi i casi si hanno tre momenti ben distinti:
- il decollo che corrisponde alla preparazione, la somministrazione dell’anestesia e l’intubazione.
- La fase più lunga e, solitamente, più stabile che è il volo. Equivale al tempo chirurgico.
- L’altre fase delicata è l’atterraggio. In sala operatoria è rappresentata dal risveglio ed estubazione.
Come quando si decide di viaggiare su un aereo si pone la totale fiducia nell’apparecchio, la sua tecnologia, la competenza ed esperienza del pilota, allo stesso modo, durante un intervento, la fiducia dovrebbe essere totale nelle apparecchiature usate, nei farmaci e nelle capacità e conoscenze dell’anestesista.
Pertanto nelle due situazioni ci si affida ad una figura sconosciuta che è altamente specializzata ed esperta.
Tale similitudine va oltre.
- L’aereo è il mezzo più sicuro al mondo, come i macchinari dell’anestesista sono oggi altamente sofisticati e precisi.
- Il personale di ogni aeromobile ha ben chiari i passaggi con cui gestire una emergenza. Allo stesso modo l’anestesista ed i suoi assistenti sanno esattamente come procedere in caso di inconvenienti. A questo fine è fondamentale avere registrato nella cartella clinica tutte le informazioni sul paziente. Che quindi non deve omettere nulla nel rilasciarle.
Aggiungerei poi che ancora oggi, e non di rado, il primo argomento che molti pazienti vogliono toccare è il costo. Se è una cifra a loro congeniale, allora, e solo allora, scendono nel particolare dell’intervento. Altrimenti proseguono nella loro ricerca fino a trovare dove sottoporsi all’intervento al costo che si erano stabiliti.
Risparmiare su di una chirurgia significa risparmiare sui materiali, apparecchiature e sull’esperienza di tutte le figure che collaborano assieme al chirurgo.
E’ facile riallacciarmi qua ad un termine anglosassone molto usato per i voli: “low cost”. Continuando, quindi, ancora un poco, con la similitudine appena usata sopra. Per approfondire questo concetto potresti leggere:“Chirurgia estetica low-cost: ciò che non ti dicono” e “I costi della chirurgia estetica: giusto risparmiare?”.
Un’altra forma di anestesia
Gli interventi di chirurgia estetica non devono necessariamente essere eseguiti in anestesia generale o totale. E questo potrebbe magari aiutare a superare la paura di alcuni.
Introduco qua brevemente un’altra modalità di anestesia molto usata: la sedazione profonda. Le differenze sostanziali con l’anestesia totale sono le seguenti:
- siccome la capacità di respirare autonomamente è mantenuta integra, non vi è alcuna intubazione.
- La sedazione non blocca la sensazione del dolore come invece fa l’anestesia totale. Pertanto può solo esistere se accoppiata ad una anestesia loco-regionale dell’area in cui si opera.
- I vantaggi principali sono due:
- Il recupero post-operatorio è più rapido. E’ comune quindi la dimissione già entro 2-3 ore dalla fine dell’intervento.
- L’anestesia loco-regionale dura per varie ore dopo l’intervento. Ecco quindi che il risveglio ed il recupero tende ad essere decisamente più semplice e caratterizzato da minor dolorabilità.
- Come svantaggio possiamo menzionare il tempo operatorio moderatamente più allungato. Si tende ad impiegare di più per via dell’anestesia loco-regionale. La quale può richiedere del tempo aggiuntivo per essere iniettata adeguatamente.
In generale rimane la similitudine tra pilota ed anestesista in quanto ad esperienza e conoscenze. Anzi, forse ancora di più che per l’anestesia locale, mancando il controllo stretto dei macchinari usati nella anestesia totale. La presenza continua dell’anestesista è ancora più importante.
Perché della paura dell’anestesia totale
Si possono ipotizzare varie ragioni che stanno alla base del timore dell’anestesia generale:
- potrebbe rappresentare una procedura non facilmente comprensibile. L’essere umano, per sua stessa natura, teme ciò che non conosce o comprende.
- Diventiamo momentaneamente e completamente incapaci di sapere e decidere ciò che ci sta accadendo. Siamo totalmente nelle mani di un’altra persona. Questo idea può creare un certo disagio in taluni.
- Nonostante la fiducia che si ripone nel team medico, c’è sempre un retro pensiero che ci dice che qualcosa potrebbe non andare secondo le previsioni ed avere esiti non controllabili.
- Il timore di svegliarsi nel mezzo dell’intervento senza riuscire a comunicarlo. E’ questo uno dei miti da sfatare della anestesia generale. Le funzioni vitali sono monitorate in modo molto dettagliato, con relativi allarmi. L’anestesista si accorge immediatamente se il livello di anestesia dovesse superficializzarsi. Ed agire di conseguenza con facilità evitando un risveglio prematuro.
A suo favore direi però che esiste una paura che spesso fa passare in secondo piano quella per l’anestesia generale: è il timore del dolore. Al punto che, non di rado, alcuni pazienti mi chiedono tale anestesia anche se l’intervento non lo richiede. Per questi la questione dell’anestesia non rappresenta alcun ostacolo da superare nella preparazione all’intervento. Basta appunto che non ci sia dolore.
Come superare la paura dell’anestesia totale: conclusioni
Per terminare direi che la paura dell’anestesia totale è immotivata. Se ci si affida alle giuste strutture e ai giusti specialisti i rischi sono veramente pochi e nella grande maggioranza tranquillamente gestibili. Quindi, benchè se ne possano intuire le ragioni, esse non sono certamente supportate dai dati statistici a disposizione. Che invece descrivono l’anestesia totale o generale come una procedura medica altamente sicura.
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