La chirurgia estetica rappresenta certamente una modalità per risolvere situazioni di disagio o di bassa autostima. La cui causa sta in una o più parti del proprio corpo che non piacciono.
Apporta generalmente un cambiamento definitivo, senza possibilità di “tornare indietro”. Ecco perchè si tende a operare solo persone maggiorenni. Ovvero con un corpo ormai formato e la capacità di capire l’importanza della loro scelta e gestire il cambiamento conseguente.
Esiste però una chirurgia che non segue questa regola: l’Otoplastica. Per conoscerne le peculiarità ti rimando alla sessione del mio sito ad essa dedicata.
La chirurgia alle orecchie può infatti essere eseguita addirittura pure sui bambini. E proprio perchè interessa anche un pubblico così delicato vorrei parlarti oggi dell’ otoplastica focalizzandoci in particolare sul suo post operatorio e sull’ eventuale dolore alla quale potrebbe essere associato.
L’Otoplastica in breve
Erroneamente quando si parla di chirurgia alle orecchie si tende a pensare che corregga solo le “orecchie a (s)ventola”. Prioritariamente è così. Ma non solo.
Cosa corregge?
Esattamente può correggere:
- la sporgenza del padiglione, ma non la sua grandezza,
- le dimensioni del lobo oppure eventuali fori.
La seconda richiesta è certamente meno diffusa. Tipica per lo più di persone che hanno:
- utilizzato dilatatori per fori alle orecchie,
- indossato orecchini pesanti che col tempo hanno trasformato il buco in taglio,
- strappato violentemente l’orecchino, magari da un bambino o impigliandolo in un capo di abbigliamento.
Per approfondire cosa offre la chirurgia per chi avesse questa necessità: “Lobi delle orecchie allungati? La chirurgia estetica può aiutare”
Chi è il paziente tipo?
Questa chirurgia è sicuramente tra le più inclusive in quanto a categorie di pubblico. Ovviamente riguarda entrambi i sessi. Ma anche il range di età è il più ampio nella chirurgia estetica. Dai 5/6 anni in su.
- Bambini e le orecchie a (s)ventola:
- si formano già nel grembo materno intorno al sesto mese di gravidanza.
- Si nasce quindi già con questo difetto.
- Ciò apre la possibilità di correggerlo tempestivamente e senza la chirurgia. Eventualmente il tutto sarebbe attuabile solo agendo tempestivamente. Per indagare come e quando: “Intervento orecchie a sventola per bambini: quello che devi sapere”.
- Nel caso degli adulti si hanno generalmente due linee di comportamento:
- Coloro che cercano di mascherare con capelli lunghi, berretti oppure metodi che potremmo definire “palliativi”. Per valutare questa via:“Correggere le orecchie a sventola senza intervento è efficace?”e “Orecchie a sventola: intervento o esistono davvero dei rimedi naturali?”.
- Coloro che invece decidono di intervenire chirurgicamente per eliminare definitivamente il difetto, poichè fatta la chirurgia il risultato è “per sempre”. Te lo spiego meglio in:“Otoplastica garantisce un risultato definitivo?”.
Come si svolge la chirurgia?
Visto cosa risolve e a chi si riferisce, vediamo come si svolge:
- Si utilizza sia l’anestesia locale, con o senza sedazione, che l’anestesia generale.
- Il padiglione auricolare viene ripiegato all’indietro mediante un’incisione sulla piega posteriore dell’orecchio. In taluni casi viene rimossa parte della cartilagine.
- Si avrà solo una piccola cicatrice dietro all’orecchio, nella piega tra cranio e padiglione. Approfondisco questo aspetto in:“Intervento di Otoplastica: quanto sono visibili le cicatrici?”.
L’Otoplastica dunque è un intervento veramente poco invasivo e di facile gestione sia per il chirurgo che per il paziente. E il risultato è immediato, pur dovendolo fare assestare nei 2-3 mesi successivi.
L’otoplastica e il post operatorio
Il ritorno a casa è in giornata, qualsiasi sia la procedura seguita.
- Il paziente dovrà gestire il post operatorio e l’eventuale dolore. Sempre sotto controllo e consigli del chirurgo.
- Avrà dei bendaggi inizialmente e una fascia contenitiva sulle orecchie poi.
- Il bendaggio si rimuove entro 24/48 ore.
- La fascia va tenuta tutte le 24 ore per la prima settimana. Poi solo la notte per altre 4/5 settimane.
- Toglierà i punti dopo una o due settimane.
Come tornare alle proprie attività
Già al ritorno a casa, si può riprendere la propria routine. Il corpo è sano e non richiede particolare riposo. Solo la riduzione iniziale del ritmo e dello sforzo: un riposo attivo, insomma.
Movimento e sport.
Essenziale stare in movimento, renderà la guarigione più veloce.
- Per la prima settimana basteranno brevi passeggiate da 10/20 minuti, magari un paio al giorno. Diventeranno poi sempre più lunghe e con ritmo crescente.
- Consigliata l’attività all’aperto, ma se presenti i lividi vanno ben coperti.
- Dalla seconda settimana si potrà riprendere lo sport, inizialmente senza forzare i ritmi.
- L’attività sportiva intensa solo dopo 2-3 settimane.
- Per i più piccoli, si tende a lasciare molta libertà da subito, purchè venga utilizzata la fascia sulle orecchie oppure un capellino.
Ritorno al lavoro
Possiamo paragonare il lavoro ad un’attività fisica. Dunque:
- in caso di lavori d’uffico, in luoghi puliti, basteranno 2 o 3 giorni. Unico limite la fascia elastica che ti accompagnerà per la prima settimana, anche di giorno.
- in caso di lavori più impattanti a livello fisico o in luoghi “sporchi”, l’attesa si allunga almeno ad una settimana, magari anche più. Si concorderà col chirurgo. E la fascia tenuta almeno per il primo mese, durante le ore lavorative, come forma di protezione.
Quando fare la prima doccia?
Subito, o quasi. Il corpo infatti non ha subito alcunchè. E la doccia rappresenta per molti anche un momento di relax psicofisico. Non può che essere utile.
Si può fare sin da subito, ma con qualche accortezza.
- Per le prime 48 ore la testa e dunque le orecchie non devono essere bagnate.
- Dopo questo tempo si lascerà che sia l’acqua tiepida a massaggiare il padiglione auticolare ed eliminare i resti della chirurgia. Pennarello di marcazione, disinfettante, ma anche siero e sangue.
- Il sapone dovrà essere neutro e la salvietta pulita ogni volta.
Come dormire?
Nelle prime 2/3 notti è meglio stare in posizione supina e con il capo leggermente rialzato. Bastano un paio di cuscini. Poi si può tornare alla posizione più comoda.
Ti lascio qualche altro consiglio su come gestire al meglio il post operatorio:“Otoplastica post intervento: 5 consigli per una perfetta guarigione”.
Come gestire il dolore
Il dolore del post operatorio dell’Otoplastica. è veramente molto variabile, tale per cui risulta difficile dare delle direttive valide per tutti.
Non definirei l’Otoplastica una chirurgia dolorosa. Rimane però il fatto che ogni persona ha una sua “soglia” limite.
La gestione di tale aspetto è comunque molto semplice e si fa con antidolorifici blandi. Solitamente assunti solo per i primi 2-3 giorni.
Lo stesso vale per i bambini. Per i quali si consiglia la somministrazione regolare di antidolorifici nei primi 4-5 giorni. E poi si valuta caso per caso.
L’Otoplastica è quindi una “piccola” chirurgia che però può regalare un netto miglioramento del proprio quotidiano. Ha una semplice gestione del post operatorio e un dolore soggettivo, ma perfettamente accettabile.
La prima a giovarne è certamente l’autostima. Inoltre, se fatta in giovane età, permette anche un’infanzia e/o un’adolescenza lontana da eventuali effetti psicologici negativi derivanti dall’essere derisi dai propri pari.
Vorresti correggere le tue orecchie, o magari quelle del tuo bimbo? Vieni a parlare con me, studieremo insieme la soluzione più adatta per risolvere il tuo disagio.