Intervento di Otoplastica: quanto sono visibili le cicatrici?

Intervento di Otoplastica: quanto sono visibili le cicatrici?

Quando si parla di chirurgia estetica, si finisce sempre per citare le stesse chirurgie. Spesso additate, ancora oggi, come “superflue” o poco più che “sfizi”.

Nella realtà non è quasi mai così. Anche se il risultato più immediato è migliorare il corpo, la necessità alla base è quella di  recuperare o conquistare l’autostima, la felicità di guardarsi allo specchio e di stare in mezzo agli altri. Un percorso importante e quindi da fare a maturità avvenuta. Sia fisica che mentale.

Esiste però una chirurgia che può anche rompere questa regola ed essere essere eseguita ben prima: l’Intervento di otoplastica. Puoi scoprire questa chirurgia che ha come scopo primario la correzione orecchie a sventola nel mio sito.

Qui vorrei parlarti appunto dell‘intervento di otoplastica e, nello specifico,  delle cicatrici che lascia.

Intervento di otoplastica

Iniziamo a conoscerlo.

  • Si è soliti pensare che questa chirurgia possa risolvere solo le orecchie a sventola o, più correttamente, a ventola. Ma non è così. Risulta utile anche per correggere alcuni inestetismi del lobo:
  • Come accennato, è l’unica a poter essere eseguita anche su minorenni. Questa esclusiva viene concessa perchè il problema delle orecchie a sventola:
    • è tra i più difficili con cui convivere. Soprattutto quando si è bambini.
    • Si presenta già alla nascita e non durante lo sviluppo.
    • Non può essere nascosto, se non con dei capelli lunghi sciolti o un cappello. Ma è poca cosa.
  •  E’ un difetto con la peculiarità di poter essere subito risolto dopo la nascita, senza chirurgia:
  • In commercio poi si vedono alcune soluzioni non chirurgiche dedicate anche agli adulti. Non le definirei completamente inutili, ma certamente sono proposte che risolvono l’inestetismo temporaneamente. Vanno quindi ripetute giorno dopo giorno. Eccoti in merito: “Orecchie a sventola: intervento o esistono davvero dei rimedi naturali?”.

La chirurgia

Come appena accennato, è questo un difetto che potrebbe essere risolto agendo nei primissimi giorni dopo la nascita, essendo in quei momenti la cartilagine del padiglione auricolare ancora molto malleabile. E quindi modificabile con delle azioni esterne.  Basterebbe allora applicare una moderata compressione sulle orecchie tramite fasce elastiche o cappellini per i primi tempi. Pertanto, nulla che sia impegnativo.

Il punto è che, come genitori, si tende a non accorgersene. Oppure non viene loro suggerito da chi potrebbe farlo. Molto semplicemente perchè  la questione non viene  percepita come essere un problema in quel momento. Presi decisamente molto più dall’evento della nascita.

A ogni modo, se non si è corretto il problema in quei primi giorni, la vera soluzione rimane poi sempre e solo la chirurgia.

L’Intervento di otoplastica è semplice e abbastanza veloce, sia nell’esecuzione che nella guarigione. E le cicatrici tendono ad essere poco o per nulla visibili.

  • Se la correzione è delle orecchie a ventola:
    • si esegue quasi sempre un rimodellamento della piega cartilaginea dell’antelice.
    • Molto spesso è pure necessaria la rimozione di parte della cartilagine in una regione chiamata conca, per via della sua forma concava.
    • Fatto questo si esegue la sutura cutanea.
    • La cicatrice sarà perfettamente nascosta e praticamente invisibile poichè decorre circa lungo il solco auricolare posteriore.
  • Se invece si va a modificare il lobo:
    • In questo caso si va a ridurne la dimensione quando troppo grande e pendente.
    • Altre volte la chirurgia di tale regione è necessaria per correggere eventuali fori troppo allargati, i quali, talvolta, arrivano addiruttura una bipartire il lobo.
    • In entrambi i casi ci sarà una piccola cicatrice frontale e una posteriore. Che sono molto poco o per nulla visibili.

La cicatrice

Come per tutte le chirurgia, la cicatrizzazione è legata ad alcune variabili controllabili e ad altre meno.

  • Sicuramente la più importante e meno gestibile  è la capacità soggettiva di cicatrizzare. Ogni corpo, infatti, ha un proprio processo di cicatrizzazione. Nella maggior parte dei casi, si ha la normale evoluzione da rossa a bianca e le dimensioni sono quelle dell’incisione eseguita. Ci sono però casi  in cui il corpo tende a formare cicatrici più spesse. In tali situazioni sono possibili trattamenti a limitarne la visibilità.
  • Invece le variabili  sempre controllabili sono :
    • il corretto posizionamento delle cicatrici lungo depressioni e solchi naturali. Questo compito attiene ovviamente al chirurgo.
    • L’esecuzione di un corretto post operatorio. Il paziente verrà istruito  su quelle che sono le regole d’oro per un buon risultato generale. Anche delle cicatrici, quindi. Il che sostanzialmente è riportabile a mantenere pulita l’area lavandola e pulendola fin dai primi giorni. Oltre che evitare eventuali trazioni non volute lungo la cicatrice. Le quali, peraltro, difficilmente avvengono nel caso di una chirurgia al padiglione auricolare.

Per questo e altro ancora, ti lascio qualche consiglio: “Otoplastica post intervento: 5 consigli per una perfetta guarigione”.

Se tu, o tuo figlio, siete messi a disagio da orecchie troppo sporgenti o da lobi rovinati da qualche trauma, contattami. Non solo risolveremo l’inestetismo senza segni evidenti, ma riuscirai certamente a raggiungere una maggiore serenità.

 

 

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