Intervento di Mastoplastica Additiva: protesi anatomiche o rotonde?

Intervento di Mastoplastica Additiva: protesi anatomiche o rotonde?

Se dovessi dire qual è la chirurgia più eseguita dalla maggior parte dei chirurghi estetici non avrei problemi a citare l’ intervento di mastoplastica additiva.

Tanto che nell’immaginario collettivo, se si dovesse fare una foto rappresentativa della chirurgia estetica, essa avrebbe come soggetto, senza dubbio, un seno “rifatto”.

L’essenza di questo procedimento chirurgico è l’uso delle protesi di silicone. Attorno alle quali il dibattito è sempre molto acceso. Ed una delle questioni storicamente centrali in questo dibattito è quale sia la forma migliore delle protesi nella mastoplastica additiva, se rotonde o anatomiche.

Breve ripasso dell’intervento di mastoplastica additiva.

  • Lo si esegue ormai molto più frequentemente in regime di “day hospital”. Quindi la dimissione avviene in giornata, poche ore dopo la fine dell’intervento.
  • La protesi di silicone viene posizionata in uno spazio creato chirurgicamente sotto la ghiandola mammaria oppure sotto il muscolo grande pettorale.
  • Le incisioni fatte per inserire la protesi possono essere tre:
  1. Inframmamaria, vale a dire posizionata nel solco inframammario.
  2. Eseguita nell’incavo dell’ascella.
  3. Lungo il bordo inferiore dell’areola.
  • Non uso i dei drenaggi.
  • Delle fasce compressive dovranno essere indossate nella prima settima.
  • Ritorno ad un lavoro d’ufficio in una settimana di media.
  • Le attività sportive vengono riprese dopo 6 settimane.

Protesi o impianti mammari

Le protesi sono costituite da un involucro di silicone rigido, più o meno resistente a seconda della marca, il quale contiene il gel di silicone in quantità variabile. Ciò permette la creazione di un ampio range di protesi usabili che normalmente spaziano da 120cc a 800cc circa . Ciascun volume poi esiste, solitamente, in 3-4 formati diversi a seconda dell’ampiezza della base e della proiezione. Vale il discorso generale che, per un dato volume, più una protesi è larga e meno è proiettata. E viceversa, ovviamente. Per approfondire l’argomento:“Protesi al seno: le migliori marche per risultati naturali”.

Mastoplastica additiva: protesi rotonde o anatomiche?

Il discorso appena fatto nel paragrafo precedente si applica sia alle protesi rotonde che anatomiche.

  • Le rotonde sono state quelle create per prima originariamente. Hanno la caratteristica di avere una distribuzione omogenea del gel di silicone su una base rotonda.
  • Le protesi anatomiche sono fatte in maniera da mantenere una forma particolare, detta “a goccia” o “ anatomica” appunto. Hanno una base approssimativamente ovale. La distribuzione del gel non è però omogenea. Nella metà inferiore la protesi è più piena della metà superiore. A determinare appunto una forma più simile ad un seno quando è in posizione eretta. Da qui il loro nome.

Protesi rotonde: vantaggi

  • La rotondità è il loro vantaggio principale. Se infatti ruotassero, ciò non cambierebbe la forma del seno.
  • Si può accontentare di più chi, per un dato volume, volesse una pienezza maggiore nel polo superiore del seno.

Protesi rotonde: svantaggi

  • Per chi volesse un risultato naturale è fondamentale non esagerare col volume. Altrimenti la rotondità della protesi verrebbe più facilmente percepita.
  • Non dà la possibilità di sfruttare al meglio le diverse forme della base del seno. A volte più sviluppata orizzontalmente. Altre volte verticalmente.

Protesi anatomiche: vantaggi

  • Per un dato volume di seno, possono garantire una migliore naturalità della forma in posizione verticale. Quindi qualora si volesse “spingere” di più col volume, tentando di mantenere una forma naturale, le protesi anatomiche permettono di usare un volume maggiore.
  • Sono prodotte con un range di ovalità da prevalentemente verticale ad orizzontale. Capaci quindi di addattarsi a forme diverse di seno.

Protesi anatomiche: svantaggi

  • La loro ovalità non può accettare alcuna rotazione della protesi. Questo infatti determinerebbe una distorsione della forma del seno. Che poi deve essere corretta chirurgicamente, spesso cambiando la protesi.
  • Hanno una rigidità del gel di silicone maggiore. Necessaria per mantenere costantemente la forma “a goccia”.
  • La loro forma prestabilita potrebbe conferire forme innaturali al seno quando in posizioni diverse da quella verticale.

Se vuoi una descrizione più completa delle due tipologie:“Quali protesi per il seno: a goccia o rotonde?”.

Il passo successivo: le protesi ergonomiche.

La verità è che oggi la scelta se fare un intervento di mastoplastica additiva con protesi rotonde o anatomiche suona quasi come una questione un poco passata di moda. E questo grazie alle protesi ergonomiche. Le quali hanno apportato delle novità importanti. Ad oggi solo Motiva le sta producendo.

Ecco le caratteristiche principali:

  • Sono riempite con un gel molto morbido. Che è coesivo come tutte le altre protesi, ma con un indice di viscosità minore. In altre parole, un gel più elastico.
  • Hanno un involucro doppiamente rinforzato
  • La superficie dell’involucro è nanotesturizzata

L’accresciuta capacità elastica del gel di silicone (leggi morbidezza) permette al gel di adattarsi molto meglio alle posizioni del corpo della donna nello spazio.

Questa caratteristica fa in modo che la distribuzione del volume del silicone all’interno del suo involucro cambi continuamente e con più facilità, seguendo molto di più il movimento del corpo della donna. Rispetto, si intende, ad una protesi rotonda col gel di silicone più rigido normalmente usato. Oppure, peggio ancora, ad una protesi anatomica il cui gel è ancora più duro.

La conseguenza è quella che viene definita naturalità dinamica della protesi. A contrapporsi alla naturalità statica ed in una posizione solamente (verticale) della protesi anatomica. Gli anglosassoni la chiamano “form stable”, a forma stabile, proprio per questa ragione.

Vediamo allora i vantaggi e gli svantaggi.

Vantaggi

  • Naturalità dinamica, appena descritta.
  • Sono rotonde, anche se ruotassero non sarebbe un problema.
  • Bassissima chance di contrattura capsulare, meno dell’1% (per via della nanotesturizzazione)
  • Ridotta incidenza di rottura dovuta ad un involucro rinforzato.

Svantaggi

  • Se si vuole ottenere un polo superiore più pieno è necessario usare un gel meno elastico. Perdendo ovviamente l’effetto di naturalità dinamica. Non è consigliata quindi a chi volesse un effetto di seno “rifatto” molto ovvio. Cioè non naturale.
  • Come per tutte le protesi rotonde, non permettono la possibilità di sfruttare le diverse ovalità delle base del seno. Tuttavia questo è un fattore meno rilevante quando il gel si muove seguendo meglio i movimenti del corpo.

Per approfondire la conoscenza di queste protesi:“L’evoluzione della protesi ergonomica Motiva”.

Conclusioni

Quindi, protesi rotonde o anatomiche per la tua mastoplastica additiva?

Ti ho spiegato in questo articolo come questo sia un dibattito che inizia a sapere di stantìo. Di qualcosa ormai fuori dal tempo, non più contemporaneo. Le nuove (relativamente, esistono da 7 anni) protesi ergonomiche ci stanno facendo vedere le cose sotto un’altra luce.

Se volessi sapere di piu sull’intervento di mastoplastica additiva potresti leggere:“Scopri l’intervento di mastoplastica additiva!”.

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