Lipofilling al seno quanto dura?

Lipofilling al seno quanto dura?

“Vorrei rifarmi il seno”. Questa è certamente una delle frasi che maggiormente sento dette nel mio studio. Quasi quotidianamente oserei azzardare.

Infatti se per migliorare altre parti del corpo ci si può affidare a dieta e movimento, a seconda del proprio obiettivo, per le mammelle è Madre Natura a decidere. E solo il chirurgo può modificare tale scelta.

La chirurgia che classicamente permette questo cambiamento è, anzi sono, le Mastoplastiche. Le puoi scoprire dettagliatamente leggendo il mio libro: “Mastoplastica Moderna”. Oppure in breve sul mio sito.

La richiesta più gettonata? L’aumento del volume che normalmente eseguo con l’inserimento delle protesi.

Alcune pazienti però non vogliono corpi estranei. E allora? Niente aumento?

Una soluzione ci sarebbe: il Lipofilling al seno.

Vediamo cosa comporta e quanto dura.

Conosciamo il seno

Questa parte anatomica compare e si definisce nella pubertà. Quando la ghiandola mammaria femminile, in seguito alla produzione di estrogeni, tende a crescere sino a formare un seno maturo.

Purtroppo però l’incremento di volume non è prevedibile e neppure certo.

Le mammelle

Queste sono formate semplicemente da 3 parti:

  • pelle, il contenitore della mammella.

  • Ghiandola, l’altra parte di volume.

  • Grasso, parte del volume, presente in quantità variabile.

Più volume, ma come?

Il chirurgo può andare ad agire aumentando le dimensioni della ghiandola inserendo una protesi di silicone. E' questa la modalità più comune.

Se però non si volessero “corpi estranei”, rimane allora solo la possibilità di inserire, o meglio innestare, del tessuto adiposo. La chirurgia che lo permette è detta Lipofilling.

Lipofilling…

In realtà il Lipofilling è una tecnica che si adatta a diverse parti del corpo. Permette di dare volume o riempire vuoti usando del grasso autologo.

Anch’io la utilizzo, ma trovo che per il seno abbia alcuni limiti.

Te la presento in: “Approcci chirurgici poco invasivi: l’innesto di grasso”.

In breve, il trasferimento di grasso avviene nel seguente modo.

  • Esso viene prelevato dalla stessa persona (autologo). E' necessaria quindi una liposuzione e, perchè questo avvenga, la paziente deve:

    • avere del grasso localizzato da donare,

    • sostenere due chirurgie, anche se fatte nel medesimo tempo chirurgico.

  • Una volta aspirato, il tessuto adiposo viene "lavato" in qualche forma o almeno fatto sedimentare. In questo processo si perde una parte del volume aspirato.

  • Fatto tutto questo viene iniettato nel seno a dare un volume.

    • La quantità deve essere ben ponderata perchè riesca ad attecchire. A nulla serve iniettarne di più del dovuto. Aumenterebbe solamente la percentuale di grasso che non attecchirebbe e verrebbe riassorbita.

    • Si può stimare un riassorbimento del grasso assorbito che va tra il 30% e il 70% del grasso iniettato. Dipende molto da come viene aspirato, trattato e reiniettato.

…al seno

Quanto detto sopra si applica anche al seno.

Tutte le limitazioni citate portano ad un aumento che si aggira su di una singola taglia solitamente. Talvolta anche meno.

Non di rado per raggiungere anche questo risultato minimo si deve eseguire un secondo intervento, a distanza di 6-12 mesi.

Durata

Il trattamento non ha un limite di durata definita. Il grasso che attecchisce rimane per sempre.

Bisogna però ricordare che:

  • l’adipe presente nel nostro corpo può facilmente variare nella quantità.

  • Il seno stesso è in buona parte composto da essa.

  • Si può quindi avere una variazione del risultato nel tempo.

Paziente tipo

Con un aumento di volume minimo, il Lipofilling rappresenta dunque una possibile soluzione, ma risolutiva solo in determinati e limitati casi. Poco adatta a una donna che voglia ottenere un seno più florido.

Le donne che me la richiedono più frequentemente:

In genere la ritengo più utile per pazienti che vogliano correggere una malformazione congenita, magari con una qualche asimmetria molto evidente.

Oppure come “aiuto” alle protesi nella Mastoplastica additiva che viene definita ibrida.

Lipofilling e protesi: una combinazione perfetta

Se il grasso da solo può poco, esso risulta invece un ottimo alleato delle protesi. L’uno riesce infatti  a “sopperire” ai limiti dell’altra.

La tecnica si chiama Mastoplastica additiva ibrida.

Il risultato è in questo caso:

  • modulabile.

    • Si può arrivare ad ampliare la gamma di risultato auspicato.

    • Il volume è dato dalla dimensione della protesi e dalla quantità di grasso.

    • Molto raramente è richiesta una seconda chirurgia per arrivare al risultato voluto.

  • Naturale.

  • Leggero.

    • Si può infatti usare una protesi più piccola, come appena detto.

    • Il volume “mancante” al risultato è infatti aggiunto dal grasso che è più leggero del silicone.

A onor del vero il solo uso delle protesi, con o senza adipe, potrebbe richiedere un secondo intervento per la sostituzione. Molto in là nel tempo però. Quando? Te lo spiego qui: “Sostituzione protesi al seno: ogni quanto si cambiano?”.

Il Lipofilling al seno è una tecnica utile e versatile, che dà risultati duraturi nel tempo. Ciò detto non la consiglierei a una donna che voglia aumentare il volume delle sue mammelle.

Lo ritengo invece valido se unito alle protesi. Solo così il risultato può apparire appagante e completo.

Vuoi aumentare il tuo seno, ma sei confusa su che tecnica usare? Contattami per avere una valutazione e dei consigli personalizzati.

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