Il grasso: un nemico da combattere o un alleato?
Il tessuto adiposo ha spesso una valenza solamente negativa. In un epoca come quella in cui stiamo vivendo, nella quale l’apparenza sembra essere il motivo trainante della nostra esistenza, una persona con molto deposito di adipe non deve vivere granché bene. Le rotonditá strabordanti, in generale, non sono considerate un carattere di bellezza. Questo è certo. Eppure gli individui dai contorni più “morbidi” tendono a mostrare meno della loro etá anagrafica. Se si vuole apparire piú vecchiotti e sciupati, una delle vie piú rapide é quella di perdere rapidamente una quota importante del proprio peso. Il risultato é assicurato.
Il grande successo dei fillers nel ringiovanimento facciale fa spesso leva proprio su un tessuto adiposo poco o non piú rappresentato. Sull’altro lato della medaglia, a vantaggio della perdita di peso, oltre ad un contorno corporale tendenzialmente piú “accettato”, c’é anche uno stato di salute decisamente migliore. A ciascuno di noi la scelta su cosa sia meglio.
Il grasso ha peró un’altra funzione importante. É infatti un ottimo filler e biostimolante. Ci permette lavori decorosi non solo nell’ambito della chirurgia estetica ma anche ricostruttiva. Penso solo al riempimento di depressioni, anche importanti, secondarie a traumi, interventi chirurgici piú o meno demolitivi, o difetti congeniti. Piú noti sono forse gli usi che se ne fanno nella chirurgia estetica della mammella, regione glutea e ringiovanimento del viso. Quindi, disporne di un po’ prima di un intervento di chirurgia plastica, al chirurgo fa certamente comodo. É come sedersi ad un tavolo da gioco ed avere piú carte da usare.