Petto: Ginecomastia Maschile o Protesi Muscolari?

Petto: Ginecomastia Maschile o Protesi Muscolari?

Anche se con minore frequenza, a chiedermi di migliorare il loro petto, sono anche gli uomini.

Oggi, il concetto di bello, si traduce sostanzialmente in un corpo tonico. Questo nel mondo maschile significa muscoli scolpiti e ben visibili. In particolare il focus si concentra sugli addominali e sui pettorali. Entrambi due settori muscolari piuttosto difficili da ottimizzare.

In questo articolo, però, mi dedicherò solo all’area pettorale. Parleremo quindi di intervento per eliminare la ginecomastia maschile e intervento con protesi muscolari maschili.

Le chirurgie del petto maschile…perchè  ci si sottopone?

Quando un uomo vuole migliorare l’area pettorale lo può voler fare sostanzialmente per tre motivi:

  1. il petto risulta femmineo, ovvero appare similare al seno di una donna. Tale situazione si definisce Ginecomastia. Per approfondire le differenze ti proporrei: “Come capire se è Ginecomastia: scopri come riconoscerla”.
  2. I muscoli pettorali per quanto allenati non riescono a raggiungere l’ipertrofia desiderata.
  3. I muscoli pettorali non ci sono o non si riescono a sviluppare a causa di patologie specifiche o traumi invalidanti.
    1. La patologia più diffusa è la sindrome di Poland. Chi ne è affetto si trova ad avere un petto disarmonico poichè una parte o l’intero muscolo gran pettorale risulta sottosviluppato. Sebbene la forma più diffusa è di lieve entità, chi ne soffre trova comunque difficile conviverci, soprattutto nei mesi caldi dove le occasioni di stare senza maglietta o con outfit leggeri e poco coprenti è all’ordine del giorno.

Quali possono essere?

Se il paziente rientra nel punto 1, ovvero vuole togliere volume allora la chirurgia adatta a lui sarà l’intervento per eliminare la ginecomastia maschile. Se invece si vuole dare volume a uno o entrambi i muscoli, bisognerà ricorrere all’intervento con impianto di protesi.

Parliamo quindi di due strade opposte l’una toglie, l’altra aggiunge. Il fine però è il medesimo: una aumentata “virilità” dell’aspetto del proprio torace.

Intervento per risolvere la ginecomastia

L’intervento per eliminare la ginecomastia maschile corregge un anomalo sviluppo delle mammelle nell’uomo.

In realtà le mammelle sono formate allo stesso modo tra uomo e donna: ghiandola e adipe racchiuse dalla pelle. Ma nel momento dello sviluppo i diversi comportamenti ormonali fanno si che la donna sviluppi un volume maggiore e diversamente composto. Talvolta però, sia per malattie, sia per stile di vita errato, può capitare che anche l’uomo ipersviluppi questa parte.

Prima di ricorrere alla chirurgia, almeno per alcuni casi, è possibile trovare altre soluzioni, te le espongo qui:“Intervento Ginecomastia: come ridurre il seno maschile senza chirurgia?”.

  1. Il primo passo per accedere alla chirurgia è capire se il paziente è affetto da una condizione di ginecomastia pura o da pseudoginecomastia o ginecomastia falsa.
  2. Capita la causa, si può decidere come intervenire. In realtà vi sono diversi approcci possibili, a seconda della gravità del problema.
    1. Semplice eliminazione del grasso in eccesso mediante una liposuzione in loco.
    2. Sino ad un intervento similare alla versione più importante di mastoplastica riduttiva femminile: escissione di parte della ghiandola mammaria, eliminazione di parte dell’adipe e riproporzionamento della pelle che sarà in parte in esubero. Talvolta con il reimpianto del complesso areolo-capezzolo.
  3. La durata della chirurgia può andare dai 30 ai 180 minuti
  4. Le cicatrici variano a seconda dell’approccio chirurgico. Possono essere:
    1.  sostanzialmente inesistenti, piccole incisioni chiuse da un singolo punto, se si esegue una semplice liposuzione. O limitate al bordo inferiore del capezzolo.
    2. Piuttosto importanti con una componente nel solco inframammario e una circolare al limite dell’areola.
  5. Ancora in sala chirurgica ti verrà calzata una guaina compressiva che ti accompagnerà per il primo mese.
    1. Serve sostanzialmente a limitare il gonfiore.
  6. Le dimissioni sono solitamente in giornata.
  7. I lividi si risolvono un un paio di settimane, mentre per il gonfiore bisogna pazientare almeno quattro-sei mesi, a volte qualcosa in più sempre in relazione alla tipologia di chirurgia. Per avere maggiori informazioni su come guarire al meglio:“Post intervento Ginecomastia: come superarlo senza difficoltà”.
  8. Il ritorno al lavoro, o comunque al quotidiano si può avere già in una settimana, mentre per lo sport si va dalle due alle otto settimane.

Intervento con impianto di protesi

Questo intervento non va a ricreare il muscolo pettorale, ma ne aumenta solamente il volume grazie all’inserimento di una protesi siliconica sotto di esso.

L’intervento in se non è molto diverso dalla mastoplastica additiva nella donna. Ha però delle differenze:

  • La protesi è più sottile.
    • Non va a tentare di creare o modificare la forma del pettorale mancante. Gli conferisce solo più volume e spessore.
  • La lunghezza dell’incisione e la posizione.
    • Il taglio solitamente è nel solco ascellare e misura attorno ai 3-4 cm.
    • La posizione è più alta rispetto alla protesi femminile. La protesi deve essere completamente coperta dal muscolo pettorale. Seguirà quindi il muscolo in ogni sua contrazione. Effetto che è invece poco amato dalle donne, quando succede in modo molto evidente.
  • La muscolatura viene lasciata intatta. Le fibre sternali e costali del muscolo pettorale non vengono recise, a differenza dell’intervento femminile in cui si preferisce di gran lunga una modificazione dell’alloggiamento sottopettorale: la creazione della tasca dual plane.

Questa chirurgia è ottimale per coloro che:

  • hanno già una sorta di muscolo, simil-normale. Il quale è però  solitamente  iposviluppato e scarsamente proiettato. L’idea, come detto,  è quella di definire meglio la forma del torace a renderla più ” mascolina”.
  • Hanno patologie che portano all’assenza o all’ipotrofia muscolare. Dove anche solo del volume può armonizzare il torace.

Ovviamente quando parliamo di volume, intendiamo l’incremento di spessore di 1-2 cm. A seconda della massa muscolare già presente.

Sconsiglio invece l’approccio a questa chirurgia a coloro che la vedono solo una scorciatoia per evitare la palestra.

  1. Il primo passo per questa chirurgia è la scelta delle protesi. Laddove si utilizzino ausili esterni, è importantissimo fare la scelta giusta.
  2. La durata della chirurgia può andare dai 40 ai 90 minuti.
  3. Le cicatrici sono solitamente di qualche centimetro, più frequentemente nascoste dal solco ascellare.
  4. La guaina compressiva accompagnerà il paziente per il primo mese. Essa serve sostanzialmente a limitare il gonfiore.
  5. Le dimissioni sono solitamente in giornata.
  6. Il ritorno al lavoro, o comunque al quotidiano si può avere già in una settimana. Per le attività sportive che impegnano la parte bassa del corpo l’attesa è attorno alle tre o quattro settimane. Per esercizi mirati alla parte, l’attesa invece è di almeno sei settimane.

Petto: Ginecomastia Maschile o Protesi Muscolari?

Come abbiamo visto nell’articolo, queste due chirurgie esaudiscono lo stesso desiderio, avere un petto mascolino, ma lavorando in modo opposto.

L‘intervento di ginecomastia maschile a togliere volume, l’innesto di protesi muscolari ad aggiungerne. 

Se non riesci a districarti tra la scelta, contattami, vedremo insieme come ottimizzare il tuo petto.

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