Una delle aree del viso, spesso molto sottovalutata, è sicuramente il mento.
Esso gioca un ruolo fondamentale nel dare il giusto equilibrio ed armonia.
Ma è anche un zona capace di segnare il tempo che passa.
Di conseguenza il riempimento del mento, con dei filler per esempio, oppure con altre tecniche, è una pratica assodata in chirurgia e medicina estetica.
Cosa è il mento e dove si trova
- Il mento rappresenta il punto di riferimento più basso del contorno del viso.
- E’ costituito da un insieme di muscoli ricoperti da tessuto adiposo. Questi sono a loro volta disposti sopra la parte più proiettata della mandibola centralmente.
- La sua dimensione e proiezione sono determinanti nello stabilire l’equilibrio del viso a cui ho fatto riferimento poc’anzi.
- Nell’uomo tende ad essere poco più proiettato. Idealmente a livello di una immaginaria linea verticale tirata giù “a piombo” dalla parte più proiettata del labbro superiore.
- Nella donna si trova, in media, circa un paio di millimetri dietro a questa linea. Considerato nei limiti della norma fino a 4-5 millimetri più indietro.
Cause di una scarsa proiezione del mento
La mancata proiezione del mento può avere un origine nella struttura ossea oppure nella composizione dei tessuti molli che coprono la mandibola in quella regione. E varia col passare del tempo.
- Quando la mandibola non proietta sufficientemente a livello del mento, può essere a volte accompagnata da una malocclusione dentale detta retrognatismo. In altre parole tutta la mandibola è poco sviluppata. Nei casi gravi l’intervento del chirurgo maxillo-facciale potrebbe essere necessario per avanzare l’intera mandibola e quindi anche il mento. Tuttavia molto più frequentemente questo non è necessario. E quindi una qualche forma di aumento di proiezione locale del mento è sufficiente.
- La scarsa proiezione potrebbe essere da attribuire ad una insufficiente rappresentanza dei tessuti molli (muscoli e grasso) che coprono la parte ossea.
- Il processo di invecchiamento può agire sulle due macrocomponenti del mento appena citate nei seguenti modi, entrambi fisologici quando, appunto, passano gli anni:
-
- Riassorbimento osseo.
- Atrofia dei tessuti molli, muscolari ed adiposi.
- La riduzione del volume sottostante per questi due motivi, causa non solo una mancata proiezione ma anche una discesa del mento (ptosi) che appare quindi come cadente.
Correzione del mento
Quando ci troviamo difronte ad una scarsa proiezione del mento è necessario valutarne la severità.
Nei casi più gravi potrebbe essere necessario affidarsi a tecniche chirurgiche più aggressive. Ma che sono anche correlate ad un grado di complicanze maggiore.
Se la situazione non fosse drammatica in quanto a severità (la maggioranza dei casi), un semplice filler o riempimento del mento potrebbe essere più che sufficiente.
In generale ci sono quattro modalità di correzione del mento, tre delle quali chirurgiche.
- Avanzamento osseo del mento. Questo può essere parte di un avanzamento mandibolare completo nei casi più gravi. Più frequentemente però è solo limitato al mento.
- Protesi del mento , inserita dall’interno della bocca oppure attraverso una incisione esterna.
- Riempimento tramite uso del grasso o lipofilling. Talvolta usato come complemento al facelift. Ma anche come tecnica a sè stante. L’utilizzo del proprio grasso per aumentare il volume della zona trattata sta diventando una tecnica molto diffusa ormai. Per saperne un pò di più: “Innesto di grasso: vantaggi e limiti”
- Filler del mento. Hanno il vantaggio della rapidità di esecuzione ed il costo molto più contenuto. Ma non apportano un cambiamento permanente.
Filler del mento
- Nello scegliere quale tipo di filler usare per il mento, è necessario valutare la morbidezza e capacità volumizzante al contempo.
- Per tale ragione si usa a questo scopo l’acido ialuronico con più frequenza.
- Questa è anche la mia preferenza al momento.
- Tuttavia, per la stessa finalità, sono certamente validi anche l’acido polilattico (Sculptra) e l’idrossiapatite di calcio (Radiesse).
Durata del filler del mento
Il solo punto negativo dei filler al mento rispetto alle tecniche chirurgiche è legato alla loro durata.
Essi infatti sono riassorbibili. E quindi da ripetere regolarmente, circa una volta all’anno o poco più.
Nell’analizzare più in dettaglio la durata dell’acido ialuronico come filler c’è da dire che ne esistono varie formulazioni.
Nella mia pratica medica uso Voluma, capace di durare fino a 12-18 mesi a livello del mento. Filler che uso per la maggior parte dei cambiamenti strutturali del viso quali l’aumento degli zigomi, della mandibola e per il rinofiller. Quest’ultimo trattamento, in particolare, ha come target una parte anatomica che può generare, insieme al mento ed una volta modificata, una differenza sostanziale del profilo del viso: il naso appunto. Per avere qualche informazione: “Scopri la rinoplastica non chirurgica, grazie al filler per il naso”.
Una durata simile è attribuita anche a Sculptra e Radiesse, benchè più duri al tatto e con minore capacità volumizzante.
A che età?
- L’aumento del mento con i filler può venire incontro ad un naturale mancato sviluppo osseo o dei tessuti molli. E quindi viene eseguito anche in giovane età.
- Oppure può essere un’ottima tecnica di ringiovanimento del viso, qualora venisse fatto per fronteggiare la naturale perdita di volumi determinata dall’invecchiamento. Oltre che essere capace di correggere la discesa del mento che accompagna la citata perdita di volumi. Aspetto questo ancora più “invecchiante” per i tratti del viso.
Conclusioni
Si è discusso di come una scarsa proiezione del mento possa compromettere la bellezza del viso oltre che essere un indicatore del tempo che avanza.
L’uso dei filler per il mento è una valida tecnica che deve essere ripetuta annualmente visto che non ha una durata permanente.
Se vuoi scoprire più nel dettaglio il mondo dei trattamenti volumizzanti: “Scopri i Filler Riempitivi!”.
Se invece preferisci che sia un esperto a parlartene, contattami, ti saprò indicare la via migliore per te.