Chirurgia estetica “mini” invasiva.
Stiamo attraversando un tempo in cui tutto viene vissuto ad alta velocità. C’è l’esigenza di sperimentare qualsiasi cosa, fare tutto il piú rapidamente ed intensamente possibile come se il mondo finisse domani.
Una delle conseguenze è che il paziente che si rivolge al chirurgo estetico ha come aspettativa il risultato migliore possibile, senza gonfiori, lividi vari e punti da rimuovere. Ovviamente avrebbe anche l’esigenza di tornare al lavoro un paio d’ore dopo l’intervento e magari partire per una vacanza oltreoceano l’indomani… Vado un pò per iperboli, ma la realtà non è molto lontana.
Questo ha indotto a ricercare forme di chirurgia sempre meno invasive ma che riescano portare a risultati comparabili con gli interventi più tradizionali. Negli ultimi 15 anni il lavoro in questa direzione è stato intenso.
E però, più si procede con questi tentativi (valutando poi i risultati a medio e lungo termine) più appare chiara e sempre più solida una verità incontestabile: quando c’è l’indicazione ad usare il bisturi per abbellire il proprio corpo la scelta di una minore invasività chirurgica porta sicuramente ad un più rapido recupero e ritorno alle proprie attività quotidiane. Ma anche ad un effetto finale ben più modesto sia come entità che estensione e durata. Quindi, sostanzialmente, se la chirurgia sarà “mini”, mini sarà anche il risultato. Ora, se uno ricerca questo, bene.
Se però si desidera qualcosa di più consistente e duraturo si rende necessario ed opportuno rivedere la propria agenda lavorativa e non nelle settimane successive all’intervento in modo da lasciare un tempo adeguato al proprio recupero funzionale ed estetico. Insomma, ad oggi, le magie pare siano ancora pertinenza esclusiva di un’altra categoria professionale…
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