Quando fare una blefaroplastica per riduzione del campo visivo?

Quando fare una blefaroplastica per riduzione del campo visivo?

Vari tra i  pazienti che mi capita di seguire lamentano di non vedersi più bene allo specchio. Talvolta però il vero problema è che non si vedono nello specchio….. Ti spiego un poco meglio a cosa mi riferisco.

Per diversi fattori quali età, genetica o patologie, può succedere che lo sguardo sembri quello di una persona stanca e con poca energia. Questo perlomeno è ciò che taluni si sentono dire o che percepiscono guardandosi allo specchio. Pur essendo magari  in ottima forma. L’effetto è dovuto solitamente alla formazione di un eccesso di pelle nella palpebra superiore  e/o alla protusione del grasso perioculare, tipicamente nella palpebra inferiore. Nel primo caso la pelle perde gradualmente tono e compattezza sino a cedere e minare in modo più o meno importante il campo visivo. Rendendo quasi necessario un intervento chiamato  Blefaroplastica superioreSe ti interessa capire meglio cosa sia ti invito a leggera la sessione dedica del mio sito.

Il campo visivo

Il campo visivo rappresenta lo spazio che ognuno di noi vede guardando diritto davanti a sè. Mantenendo questa posizione, normalmente non si vede solo quello che si ha direttamente di fronte. Ma si percepisce anche ciò che lo circonda. Che diviene più chiaro e nitido semplicemente ruotando gli occhi, ma non necessariamente il collo.

Quando questo spazio inizia a ridursi gli spostamenti del collo diventano sempre più necessari per vedere ciò che non è direttamente davanti a noi. A seconda del problema si inizia a perdere la capacità della visione periferica superiore, inferiore e laterale. Solitamente mantenendo inalterata la visione centrale.

Perchè accade?

Le cause della riduzione del campo visivo possono essere diverse. Principalmente:

  • patologie dell’occhio quali glaucoma, distacco della retina, degenerazione maculare in età avanzata, retinite pigmentosa, cataratta, ictus, tumori e altro ancora. In questi casi sarà ovviamente l’oculista lo specialista  a cui rivolgersi.
  • Patologie della palpebra. Mi riferisco in particolare alla ptosi palpebrale. Condizione che può essere presente anche nei giovani e che deve essere ben differenziata dalla ridondanza cutanea.
  • Cambiamenti dell’area perioculare che avvengono nel tempo, a coinvolgere sia le palpebre che il sopracciglio. In particolare qua ci stiamo riferendo al rilassamento cutaneo della palpebra superiore (talvolta appunto affiancato e peggiorato da un cedimento del sopracciglio).  La Blefaroplastica superiore mira a correggere e risolvere proprio tale situazione: la inevitabile riduzione del campo visivo.

Quando accade?

  • Se si parla di invecchiamento dei tessuti palpebrali ci si riferisce ovviamente a soggetti abbastanza avanti negli anni. E ciò è dovuto alla classica perdita di elasticità e compattezza che causa un eccesso cutaneo capace di portare a  una riduzione di campo visivo.
  • Possono esserci però anche casi in cui si è ancora relativamente giovani. In questo caso  la genetica ha certamente un ruolo predisponendo a una discesa precoce dell’eccesso cutaneo grazie a una anatomia favorente tale problema.

Cosa comporta?

Il cedimento cutaneo può avere diversi gradi di severità, non creando problemi funzionali all’inizio. Ma quando si comincia ad assistere a una riduzione del campo visivo la Blefaroplastica superiore diviene una sorta di necessità, come già accennato sopra. Le limitazioni si ripercuotono ampiamente anche sul quotidiano. Non è più quindi solamente un questione di mera miglioria estetica.

Succede di non riuscire più a vedere “ciò che sta sopra e di lato” nel nostro guardare frontalmente. E ciò porta inconsciamente ad attuare due meccanismi di compensazione che col tempo vanno a creare altri piccoli disagi.

  1. Inizialmente si alza forzatamente il sopracciglio per aprire maggiormente gli occhi. Andando a contrarre ripetutamente i muscoli della fronte. Il che facilita la formazione delle rughe sulla fronte. Evento magari secondario, ma sempre poco apprezzato.
  2. Secondariamente si arriva a girare la testa all’indietro o lateralmente ogni volta che si deve vedere qualcosa che si trova sopra la linea dello sguardo. Talvolta si arriva a doverlo fare anche quando ciò che vogliamo guardare è davanti a noi. Poichè la cute in eccesso, calata ormai sulle ciglia e oltre, ha reso la difficoltà più marcata.

Questi movimenti diventano un’abitudine, anzi un’esigenza, alla lunga scomoda e fastidiosa. Il problema è percepito maggiormente da coloro che svolgono attività in cui è richiesta un’attenzione tale per cui con uno sguardo si deve avere tutto “sott’occhio”…anche ciò che c’è  sopra o di lato. Chi guida un auto, per fare un classico esempio.

La soluzione

Come ti ho già menzionato, la soluzione è la Blefaroplastica superiore. Non  è una chirurgia particolarmente invasiva o pericolosa, quando ben eseguita, va da sè. Ti spiego perchè: “Intervento di Blefaroplastica è doloroso?”e “Quali sono i rischi di un intervento di Blefaroplastica?”.  Tale chirurgia, andando ad eliminare la pelle in eccesso della palpebra, “libera” appunto il campo visivo.

Conosciamola meglio.

  • Viene eseguita preferibilmente in sala operatoria. C’è però anche chi la propone ambulatorialmente.
  • Solitamente in anestesia locale, spesso con un poco di sedazione. Molto più raramente in anestesia generale.
  • Ha una durata che non supera l’ora.

Cosa avviene in sala operatoria?

  • L’iniziale marcazione dell’area da rimuovere rappresenta un momento cruciale.
  • Dopo la sedazione/anestesia il chirurgo elimina la pelle in eccesso dalla palpebra.
  • La sutura finale genera una cicatrice che tende a essere posizionata principalmente nel solco della palpebra superiore tale da non essere percepibile all’osservatore.
  • Il paziente viene fatto risvegliare e dimesso entro 2-3 ore in genere.

Sebbene la Blefaroplastica superiore possa spaventare, risulta una chirurgia abbastanza “agile” da gestire. Soprattutto per quanto riguarda il post operatorio che deve essere portato avanti in autonomia dal paziente, pur sempre monitorato dal chirurgo e il suo staff. Ti parlo dei tempi di recupero di seguito:“Blefaroplastica: quali tempi di recupero post intervento?”

Lividi e gonfiori sono la conseguenza più importante. Se vuoi qualche informazione in più su questi aspetti ti lascio alla lettura di: “Come gestire il gonfiore post operatorio della Blefaroplastica superiore” e “Tempi di cicatrizzazione di una ferita da blefaroplastica”.

Eccoti la ragione per la quale, dovessi riscontrare una diminuzione del campo visivo causata da un eccesso cutaneo della palpebra superiore, è consigliabile valutare l’intervento. Non solo per una semplice questione estetica, ma anche per tornare a poterti muovere con sicurezza e reattività, avendo ben chiaro ciò che ti circonda.

Vorresti qualche informazione in più? Contattami, valuteremo insieme la tua situazione e la risposta più adatta.

 

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