Un addome non piatto è spesso la ragione per cui un paziente si rivolge al chirurgo estetico. Il quale solitamente può consigliare approcci differenti a tale richiesta a seconda di quello che è il problema. L’intervento di addominoplastica rappresenta sicuramente una delle opzioni possibili.
In questo articolo entro un poco più nel dettaglio su questo argomento, con riferimento ad una situazione particolare che rende tale intervento l’unica vera via percorribile: la diastasi dei muscoli retti addominali.
Per chi è l’intervento di addominoplastica?
L’addominoplastica è una chirurgia declinata molto più frequentemente al femminile.
Esistono anche uomini che vi si sottopongono, ma non rappresentano sicuramente la quota principale. Potresti vedere chi rientra in questo gruppo leggendo:“Addominoplastica per gli uomini: tutto quello che devi sapere…”.
Per capire meglio la distribuzione di tale chirurgia nella popolazione è necessario analizzare quali siano le ragioni per cui un intervento di questo tipo possa essere eseguito. Esse sono sostanzialmente due:
- correzione degli effetti che una o più gravidanze possono avere.
- Venire incontro a chi dovesse presentare importanti eccessi di pelle a seguito di grossi cali ponderali (generalmente da 30-40 kg in su).
Siccome la prima ragione ha un impatto decisamente maggiore nella popolazione, ecco spiegato perché tale chirurgia sia eseguita di più nelle donne.
Cosa succede durante la gravidanza
Il periodo magico della gravidanza procede causando delle modifiche nel corpo di una donna. Alcune delle quali possono essere permanenti.
Le alterazioni più ovvie sono a carico dell’addome, come si può ben intuire.
Durante i nove mesi la parete addominale è sottoposta ad uno stress continuo e sempre maggiore. Che si intensifica negli ultimi tre mesi.
Gli effetti di tale tensione protratta nel tempo sono visibili in particolare:
- Sulla cute,
- sullo strato muscolare, in modo particolare sui muscoli retti dell’addome.
Eccesso cutaneo addominale
Per quello che concerne la cute, l’abnorme stiramento protratto per mesi e che ha il suo apice in termini di tensione prima del parto, genera un importante ed inevitabile eccesso di pelle.
Da questo punto di vista, gli effetti della gravidanza sono tanto più ovvi quanto minore è l’elasticità della pelle.
Infatti lo strato cutaneo tende a retrarsi nelle settimane e mesi successive al parto. E tale retrazione ha appunto molto a che fare con quanto la pelle è elastica.
A questo proposito si può dire che un indicatore di una pelle che subisce malamente lo stiramento gravidico è la formazione di smagliature.
Gravidanza e muscoli dall’addome
Quello che rende l’intervento di addominoplastica particolare nelle donne non è la formazione di eccesso di pelle. Infatti essa può essere presente anche in chi ha perso molto peso. E quindi anche negli uomini.
Durante la gravidanza avviene spesso anche un altro fenomeno che, una volta stabilitosi, può solo essere corretto con un intervento: la diastasi dei muscoli retti addominali. Più comunemente conosciuta come diastasi addominale.
Per capire di cosa si tratta bisogna necessariamente fare un cenno all’anatomia della parete muscolare addominale. Essa è costituita da vari muscoli:
- Muscoli retti dell’addome centralmente. Sono due, uno per lato. L’ombelico si trova in mezzo ai due retti. Sono questi i muscoli che tanto ricercano gli amanti del fitness e delle palestre per raggiungere l’ ambito effetto “tartaruga”.
- Più lateralmente abbiamo tre muscoli che sono in buona parte sovrapposti uno all’altro, rendendo più solita la parete in questa area:
- Muscolo obliquo esterno;
- Muscolo obliquo interno;
- Muscolo trasverso.
Tutti questi muscoli sono avvolti da una guaina fibrosa chiamata aponeurosi. Le aponeurosi dei tre muscoli laterali confliuscono nella parte centrale dell’addome a formare la guaina che, a sua volta, avvolge i muscoli retti.
In mezzo ai due muscoli retti, lungo una linea verticale e centrale (dove c’è l’ombelico), si nota nelle persone magre una depressione, una sorta di solco. Trova qua luogo un ispessimento tendineo chiamato linea alba. Essa è sostanzialmente formata dalla confluenza della guaina dei due muscoli retti. Non ci sono muscoli dietro di essa. A questo livello quindi la parete addominale è più debole che nelle altre aree.
Oltretutto è proprio nella parte centrale della parete addominale che si esplica la maggior tensione sulla parete addominale durante la gravidanza. Quindi, non solo più debole ma anche sottoposta a maggior tensione.
La combinazione di questi due aspetti causa molto spesso uno stiramento della linea alba ed una separazione dei muscoli retti addominali. Tale separazione null’altro è che la diastasi addominale post gravidica. E l’intervento di addominoplastica è il modo più efficace ed elegante per correggerla.
Addominoplastica: intervento per la diastasi addominale.
- L’addominoplastica consiste nel sollevare la pelle addominale separandola dalla parete muscolare.
- A questo punto è possibile agire individuando esattamente l’entità della diastasi ed andando a porvi correzione.
- La quale consiste, per la grande maggioranza dei casi, in una apposita sutura che permette il riavvicinarsi dei due muscoli retti dell’addome, chiudendo lo spazio che si è creato tra i due.
- Fatto questo si procede poi con la rimozione dell’eccesso cutaneo, che, come visto, è l’altra grande ragione che porta la paziente a richiedere questa chirurgia.
Pertanto, come già detto, la parte dell’intervento che corregge la diastasi addominale, è ciò che rende diversa l’addominoplastica eseguita nelle donne dopo una o più gravidanze rispetto a quella eseguita dopo una importante perdita di peso.
Infatti in quel caso, solitamente, la parete muscolare è preservata e molto meno frequentemente si riscontra una significativa diastasi dei retti addominali.
Un nota per dire che è questa una chirurgia che è bene programmare se non si ha intenzione di avere altri figli. Altrimenti ulteriori gravidanze farebbero verosimilmente riemergere il problema della diastasi addominale. E quindi richiedere un secondo intervento di addominoplastica successivamente.
Come capire se si ha la diastasi addominale
Premesso che una visita col chirurgo è ovviamente necessaria per definire la questione con esattezza, è abbastanza semplice capire grossolanamente (o almeno sospettare) se si è portatrici di questa alterazione della parete addominale.
- Quando si è in piedi con i muscoli addominali rilassati, si nota una protrusione dell’addome importante. Alcune pazienti riferiscono di avere l’impressione di sembrare ancora incinte. Se non addirittura di ricevere commenti in questo senso.
- Quando ci si alza da una posizione orizzontale, si usano principalmente i muscoli addominali che vanno quindi in tensione. In quel momento, nelle donne con diastasi addominale, è possibile notare una certa rilevatezza limitata alla parte centrale dell’addome, attorno all’ombelico. Infatti lì vi è uno spazio tra i due muscoli retti che non riesce ad essere appiattito dalla contrazione muscolare. Come succede invece nel resto dell’addome. Poiché, come abbiamo visto, in quell’area allargata dalla gravidanza non ci sono muscoli.
La diagnosi definitiva di questo problema è principalmente fatta con una visita chirurgica nella maggior parte dei casi.
Tuttavia raramente ci si può avvalere di una ecografia della parete addominale. Più frequentemente nelle donne con un importante spessore di tessuto adiposo che potrebbe coprire abbastanza il problema. Oppure quando magari si sospettano delle ernie addominali in questa regione, in modo da definirne l’entità prima della chirurgia.
In conclusione, sulla distasi muscolare
- Presentare un’ ovvia separazione dei muscoli retti addominali dopo una o più gravidanze è cosa piuttosto frequente.
- Talvolta risulta essere così ovvia da influire in modo sostanziale sul contorno dell’addome. Anche se coperto da indumenti.
- L’intervento di addominoplastica ne permette la migliore forma di correzione.
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