La chirurgia estetica nell’immaginario comune porta sempre a cambiamenti importanti, sia per area trattata che per visibilità. Ma non è sempre così. Ci sono chirurgie che si dedicano a piccoli particolari la cui modifica spesso non viene nemmeno percepita da chi ci guarda. Una di queste è la correzione della punta nasale. Che può essere fatta sia nel contesto di una rinoplastica completa (che corregga quindi anche una dismorfia del dorso nasale), ma anche come chirurgia a sè stante.
Ciò che caratterizza gli interventi di rinoplastica in genere, e quindi anche della punta nasale, rispetto alla maggioranza delle altre chirurgie estetiche, è il processo di assestamento post-operatorio. Il quale tende a seguire delle dinamiche essere un po’ meno controllabili.
Tale da portare a un esito che, a volte, possa richiedere un ulteriore intervento più in là nel tempo a ridefinire il primo risultato.
In questo articolo vorrei parlarti proprio del ritocco della punta del naso dopo la Rinoplastica.
Rinoplastica della punta nasale
La miglioria estetica della punta nasale è ottenuta attraverso una chirurgia piuttosto complessa, per diversi motivi.
- Il risultato si palesa allo specchio sin da subito. (Leggi risultato come esito chirurgico, non ancora come forma e volume definitivi).
- Non lo si può nascondere in alcun modo. Questo porta il paziente ad essere spesso più “sensibile” alla questione.
- E’ un’area molto circoscritta. Ciò comporta una maggiore difficoltà nell’ azione chirurgica e attenzione al dettaglio.
- Anche se la modifica è solo estetica, si va a toccare una delle due vie che ci permettono di respirare. Un errato modo di trattare le cartilagini in sala operatoria, oppure un loro assestamento non ottimale, potrebbero condizionare tale flusso aereo.
La chirurgia
Può avere una finalità puramente estetica oppure anche funzionale. E per entrambe il cambiamento può interessare tutto il naso o solo una parte.
- La struttura portante della punta nasale è rappresentata da due cartilagini aventi la forma similare a due ferri di cavallo. Sono chiamate “alari”.
- Le possibili variazioni interessano: l’angolazione della punta, il riproporzionamento e la correzione di eventuali asimmetrie molto evidenti, il ridimensionamento delle narici e la riduzione di volume.
- E’ una chirurgia più comunemente solo estetica. Tuttavia esistono casi in cui la forma e/o consistenza delle suddette cartilagini, oppure il loro rapporto con le altre strutture portanti nasali, possono provocare problemi durante l’inspirazione.
- Come per la versione più completa, la Rinosettoplastica, si possono attuare due tecniche: aperta e chiusa. Per approfondirne le differenze potresti leggere: “Rinoplastica aperta o chiusa?”.
- Le cartilagini alari possono essere modificate in modo differenti:
- con l’inserimento di innesti cartilaginei a dare sostegno e ridefinire la forma delle strutture presenti;
- rimodellandole con plicature o piegamenti tramite l’ausilio di punti interni;
- asportandone dell’eccesso, in lunghezza o in larghezza.
- Il risultato è visibile sin da subito per un 70/75%. Ciò perchè la punta impiega un certo tempo a guarire e assestarsi. L’effetto definitivo si avrà non prima di un anno.
Il ritocco
Il ritocco è un capitolo della chirurgia estetica da tenere sempre in considerazione, principalmente perchè c’è sempre una possibilità di doverlo fare. Di base nessuna chirurgia al mondo può dare con certezza il risultato che si è pianificato. “Colpevole”, se così lo possiamo definire, il corpo umano e la sua imprevedibilità.
Parlando di Rinoplastica della punta, il ritoccco o chirurgia di revisione:
- è richiesta o si potrebbe rendere necessaria in circa il 4-5% della totalità degli interventi eseguiti.
- Non deve mai essere fatta prima dell’anno, ovvero prima che il risultato sia considerato “definitivo”.
- Risulta generalmente una chirurgia più complessa rispetto alla prima, per varie ragioni.
- Si ha una minore plasmabilità della parte, già modificata. E quindi resa meno elastica dal tessuto fibroso che si è formato.
- Spesso riserva “l’effetto sorpresa”, se si lavora su un paziente non proprio. Non si sa cosa sia stato fatto prima e cosa si potrà quindi fare sinchè non si è in sala chirurgica.
- Il comportamento del naso durante il suo assestamento post operatorio tende a essere ancora meno prevedibile.
- Richiede spesso l’utilizzo di innesti cartillaginei a supporto della struttura. Si usa prelevarle dal setto idealmente. Se però ciò non fosse più possibile, si possono utilizzare in alternativa la cartilagine auricolare (di minor qualità rispetto al setto) oppure quella costale (intervento che diventerebbe ben più complesso).
Quando e perchè?
La risposta è tanto semplice quanto ovvia. Il ritocco della punta del naso dopo la Rinoplastica si attua quando il risultato non è soddisfacente e, come già accennato, non prima di 12 mesi post intervento. La scorrelazione tra ciò che ci si era prefigurati e quello che è poi “apparso” sul viso avviene sostanzialmente per due ragioni:
- l’imprevedibilità del corpo nell’assestarsi. Aspetto questo che ha una rilevanza anche maggiore in rinoplastica.
- Una comunicazione chirurgo/paziente non sufficiente. Il paziente deve avere un’idea iniziale di cambiamento. Successivamente subentra il compito del chirurgo nel “guidarlo” verso una scelta fattibile che sia la migliore possibile, assicurandosi che il paziente abbia ben chiaro il risultato. Abbinare ciò che sia realmente ottenibile alle aspettative del paziente è il fulcro della visita preliminare. Se ciò si dovesse rivelare un obiettivo non raggiungibile, meglio sarebbe non proseguire con l’intervento. Per entrambi, paziente e chirurgo.
Ci sarebbe poi da aggiungere anche la scelta del chirurgo. Parliamo infatti di una chirurgia che richiede parecchia esperienza (ovvero numero di interventi eseguiti). Discorso ancora più valido in caso di ritocco dopo una rinoplastica, anche se solo della punta del naso.
Mi sento quindi di darti un paio di consigli: scegli quindi con cura il chirurgo, e fallo in base alla trasparenza e al tempo che ti dedica, senza alcun tipo di “pressione” a prenotare la chirurgia. Dovresti percepire subito e molto naturalmente un buon feeling con lui/lei. Altrimenti passa oltre e continua nella tua ricerca.
Se si è posta la giusta attenzione nella scelta del chirurgo, si avrà un maggior margine di sicurezza nell’ambire a un risultato soddisfacente. E se per qualche motivo, uno di quelli visti sopra, non dovesse essere così, ci sarà la certezza di poter contare su un professionista con vasta esperienza per ridefinire il risultato.
Per capire come fare la giusta scelta, ti invito a leggere:“Come scegliere il chirurgo plastico? I 5 fattori da considerare” e nello specifico: “Intervento di Rinoplastica: come scegliere il naso che vorresti?”.
Come ti è ormai ben chiaro, qualora si rendesse necessario, il ritocco della punta nasale dovrebbe essere effettuato solamente quando l’assestamento abbia raggiunto il suo completamento . Vale a dire non prima di un anno dalla chirurgia originaria. Tuttavia esiste la possibilità di apportare delle modifiche transitorie nel frattempo. E questo grazie al rinofiller. Per saperne di più ti consiglio: “Rinofiller per Naso Lungo con Punta Cadente” e “Rinofiller e punta del naso grossa: tutti i miei consigli”.
Se sei interessato a un miglioramento del naso, sia esso della sola punta o di tutto, ti invito a leggere: “Rimodellamento e correzione del naso: tutte le possibili combinazioni” e “Nasi Rifatti Naturali: i segreti della Rinoplastica eseguita bene”
Se invece volessi approfondire in modo completo ed esaustivo l’argomento, ti consiglio la lettura del mio libro: “Rinoplastica proporzionata”.
In ultimo, se la punta del tuo naso ha bisogno di un ritocco perchè non ti soddisfa ancora, contattami vedremo insieme come riportare l’armonia sul tuo volto.