Le orecchie a “sventola”, o “ ventola” o “ansa” sono un problema piuttosto diffuso, si parla del 5% della popolazione mondiale. Senza distinzione di sesso, età o collocazione geografica.
In generale si sa che l’unica soluzione definitiva per le orecchie a sventola è l’intervento di otoplastica. Ed è l’ unica chirurgia estetica che può interessare anche i bambini, a partire da una certa età.
Se però ci fosse, da parte del genitore, una certa prontezza ad individuare il problema, si potrebbe anche affermare che per le orecchie a “sventola”nei bambini non serve arrivare alla chirurgia. Bastano semplici rimedi.
Intervento orecchie a sventola per bambini: quando si formano?
- Si formano già quando il bambino è ancora un feto, quindi nel grembo della mamma, attorno al 6° mese.
- Una volta nato il bambino potrebbe non avere subito le orecchie visibilmente sporgenti ma da lì a poco, nel giro di qualche giorno o settimana le si noterà.
- La maggior distanza del padiglione auricolare dal cranio interessa solitamente entrambe le orecchie, ma può essere anche monolaterale.
Intervento alle orecchie a sventola per i bambini: si possono invece risolvere senza chirurgia?
- Sebbene questo inestetismo non porti alcun problema di salute effettivo, potrebbe generare molta insicurezza nel soggetto che ne è affetto.
- Nel caso delle orecchie a sventola nei bambini invece devono essere i genitori a tenere in considerazione il potenziale problema.
- Esse infatti sono visibili sin dai primi giorni dopo la nascita ed, in quel momento, sarebbero anche recuperabili, agendo con prontezza.
- La grande maggioranza dei genitori però non lo fa. Di solito perché, magari non informati, ne ignorano l’opportunità. A questo poi contribuisce sicuramente anche il fatto che l’amore genitoriale e la gioia del momento tendono a non far rilevare il difetto. Alla nascita di un figlio, nessun genitore lo vede brutto o imperfetto. Lontanissimi dal pensare in quei momenti che, un giorno, questo potrebbe generare, magari, problemi di autostima.
Vediamo allora come è possibile risolvere il problema delle orecchie a sventola senza intervento. La facilità di tale risoluzione dipende sostanzialmente da quando si decide di intervenire. Infatti se i genitori se ne accorgessero in modo tempestivo, idealmente già nei primi giorni, le soluzioni sarebbero semplici e poco invasive.
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- Solitamente si ricorre ad alla fascia o al berretto.
- Entrambi tengono le orecchie aderenti al capo.
- Devono essere portate praticamente 24 ore al giorno.
- Ormai sono proposte in diversi materiali traspiranti per evitare fastidi alla cute molto delicata.
- Il berretto rappresenta la scelta migliore poichè non si può spostare con i movimenti del neonato o della mamma.
- Si possono utilizzare i tutori esterni.
- Sono semplici cerotti, spesso in silicone, che uniscono il padiglione al capo.
- Devono essere applicati in modo costante.
- Solitamente si ricorre ad alla fascia o al berretto.
Sempre su questo tema ti consiglio di leggere:“Orecchie a sventola: intervento o esistono davvero dei rimedi naturali?” e anche:“Correggere le orecchie a sventola senza intervento è efficace?”.
L’intervento alle orecchie a sventola nei bambini
Veniamo all chirurgia: inizio col dire che lo si fa quando il bambino, sebbene ancora piccolo, abbia già raggiunto un buon sviluppo del padiglione. Si può quindi procedere dai 5-6 anni in poi.
La chirurgia in questo caso è l’otoplastica.
Eccoti allora i momenti fondamentali della chirurgia per la correzione delle orecchie a sventola, valido sia nei bambini che negli adulti:
- Può correggere la sporgenza del padiglione
- Può ridurre le dimensioni del lobo.
- Non può invece ridimensionare la grandezza del padiglione.
- Può essere svolto in anestesia locale, con o senza sedazione, o in anestesia generale.
- Consiste sostanzialmente nel ripiegare all’indietro il padiglione auricolare mediante un’incisione sulla piega posteriore dell’orecchio.
- Può essere rimossa parte della cartillagine.
- Si avrà una piccola cicatrice nascosta nella piega tra cranio e padiglione. Se si ritocca anche il lobo si avrà una piccola cicatrice aggiuntiva ma molto poco visibile.
- Il bendaggio si rimuove entro 24/48 ore.
- Il risultato è immediato, ma va stabilizzato.
- Durante la prima settimana il paziente dovrà portare una fascia per 24 ore.
- Dopo la prima settimana, la fascia deve essere portata solo di notte. Almeno per un altro mese.
- I punti vengono tolti dopo un paio di settimane.
- Il ritorno al quotidiano è quasi immediato, qualche giorno al massimo.
- Parlando di bambini, il ritorno al gioco “vero e proprio”, con corse e sforzo fisico, può essere ripreso dopo la rimozione dei punti.
Molto in voga negli ultimi anni è una versione estrememente conservativa di questo intervento: la clip metallica. Ti spiego i punti essenziali.
- Intervento dall’invasività minima.
- Ritorno alle attività quotidiane immediato, se il problema si limita ad uno sviluppo ridotto della piega dell’antielice. Ovvero l’orecchio sporge soprattutto in alto.
- Non permette una modifica permanente alla cartilagine auricolare.
- Può solo correggere la piega dell’antielice. Ovvero quando l’orecchio sporge soprattutto in alto.
- Non è utile qualora ci sia un eccesso della cartilagine della conca. Cioè una buona parte dei casi.
- Permette solo un miglioramento parziale dell’eccessiva sporgenza nella metà superiore. Nulla riesce per la metà inferiore.
- Buona tecnica alternativa, ma dai risultati limitati alla correzione di un singolo aspetto.
Intervento orecchie a sventola per bambini: conclusione.
- Le orecchie a sventola sono un problema semplice e risolvibile.
- Se individuate in tempo la soluzione è veloce, indolore e non invasiva. Basta un po’ di costanza.
- In caso contrario allora la chirurgia è l’unica soluzione, fattibile dai 5-6 anni in poi.
Il consiglio di un esperto, come in ogni cosa, è la via migliore da percorrere. Se volessi quindi avere altre informazioni sull’intervento leggi anche” Scopri nel dettaglio l’intervento di Otoplastica!“. Mentre se vuoi un parere su questo o altro inestetismo contattami per un primo appuntamento.